.. / L'Europa dopo il vertice I estrapolano le ten~enze manifestatesi durante il vertice, il rischio di un circolo vizioso tra negoziati polemici sull'agricoltura e il declino d·el favo,re ·pubblico, su entrambi i lati della Manica, culminante nella rottura dei negoziati stessi, appare troppo alto. Una polemica di questo genere non solo porterebbe alla lacerazione, probabilmente defi_nitiva, tra i paesi della CEE e quelli dell'EFTA, ma, dopo le negative discussioni che hanno scosso la Comunità negli a11ni '60, co·mprometterebbe la possibilità di qualsiasi concreto svilup1Jo futuro per la Co·munità. L'in1pegno per l'unità politica ed economica. Sarebbe difficile per la Comunità fare passi decisivi verso l'unione economica o politica durante il corso di difficili negoziati sul problema agricolo. Poco male, se tali negoziati durassero. so,lo· sei mesi. Ma se, come c'è da temere, i negoziati dovessero prol·ungarsi per due anni o giù di lì, la questione .dell'integrazione diventerebbe sempre più grave. Difatti il bisogno, da parte dell'Europa, di una maggio,re integrazione, si è fatto critico. Le crisi monetarie degli ultimi anni hanno• dimostrato che senza progressi sostanziali verso l'unificazione economica e monetaria la Comunità sarà sempre i11pericolo; e la pro·babile riduzione delle forze americane in Europa rende sempre più necessario procedere all'unificazione politica europea. In contrasto co1 n questa urgente esigenza di una più ampia integrazione, il punto, ·di partenza è rappresentato dal vuoto che costituisce l'eredità de Gaulle. Il vertice, ed in particolare il discorso introduttivo del Cancelliere Brandt, ha dimostrato che esiste wìa fo·rte tendenza favorevole all'integrazione, ma, con i modesti risultati raggiunti su questo punto, ha dimostrato anche che la via è tutt'altro, che agevole. Se le aspettative resteranno a lungo deluse per il protrarsi di un difficile negoziato sulla questione agricola, ne verranno· a soffrire non soltanto le prospettive dell'in·tegrazio,ne, ma anche i paesi che chiedono di entrare nella ·Comunità, sui quali si riverserà inevitabilment·e u.na parte del biasimo: ne risulterà così indebolito, l'appoggio che questi paesi ricevono· oggi dai Go·verni membri. Perciò, se tali paesi vog~iono che le loro richieste vengano accolte, è nel loro. interesse, non meno che nell'interesse degli attuali membri della Comunità, che i negoziati per l'allargamento non compromettano il processo dell'unificazione economica e politica europea. Si potrebbe quindi affermare .che l'unità politica ed econo,mica è . utile alla Gran Bretagna più che a qualsiasi altro paese membro. La Comunità, così com'è ora, - cioè non · molto più che una unione 121 ~ Biblioteca Gino Bianco
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