Nord e Sud - anno XVII - n. 121 - gennaio 1970

CRONACHE E MEMORIE ; Noi del '45 di Antonio Ghirelli Sono anni così lontani, fatti così sbiaditi nella n1e1noria, volti così diafani che non so se valga la pena di ricordarli. Guardo negli occhi dei miei figli, 01 gni volta che accenno a quel passato, e li vedo bianchi e vuoti come l'indifferenza, nonostante il sangue e l'amore che ci uniscono. Sento distintamente intorno a 1ne - ·sui giornali, nei discorsi, nell'aria - che da quegli anni è trascorso un tempo lunghissimo che ce ne separa, un'incolmabile distanza. È naturale, certo, che sia così. Oggi la gente si occupa di realtà diverse, l'astronautica o l'urbanistica, la cibernetica o l'econo,mia; non corre più dietro i fantasmi, no·n si ubriaca di ideologie, non crede, 110n dubita, non si tormenta dietro ast,ratti furori. Ha già il suo da fare per vivere, per consumare, per curare le ferite del benessere - e anche quando tro,va la forza di protestare co,ntro, il sistema, sa di farlo inutilmente perché il sistema, co,me un gigantesco leviatano, inghiotte anche le proteste: Giona nella balena. Perfino i nostri simili - intellettuali, scrittori, registi - sono diversi da noi: distrutto l'oggetto reale, che a noi pareva la suprema conquista, hanno lacerato ogni relazione e negata alla radice la stessa armonia. Scienziati, economisti, ingegneri lavorano su dati concreti; gli artisti stringono invece tra le mani soltanto pugni di sabbia, rivoli di acqua sporca, strutture algebriche o immaginazioni tormentosamente oscene, evocate per un bisogno di purezza e in cui tuttavia si sprofon,da senza felicità, come in una sciatta abitudine. Avrei bisogno di una lettera, una musica, un film di allora, in poche parole di un miracolo, per tornare a credere nel nostro passato. In verità esso non ha più alcun senso, con1e le battaglie dei reduci o gli uffici dei pensionati. Colgo sempre con trepidazio,ne il battito della vita, i segni esaltanti del mondo nuovo, ma in qualche modo mi scopro ogni matti,na estraneo ai lavori, ai quali concedo tutt'al più una tiepida consulenza. Ciò che sorivo 1 no oggi i calligrafi o gli sperimentalisti, mi lascia com.pletamente in,differente. Come tanti, •non leggo più ormai che i saggi dei fisici e degli storici, le memorie del nostro tempo: Heisenberg o Shirer sono ~iventati i poeti della mia generazione. Senza essere ebreo, 101 ·~Bibl.ioteca Gino Bianco

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