Nord e Sud - anno XVII - n. 121 - gennaio 1970

Roberto Sanseverin,o nelle province più so·nnolente, permangono vecchie idee ·ed- abitudini arcaiche, vecchie incro,stazioni religiose, un tipo di educazione conservatrice e formale. Ed è in questo ambiente che lo Stato re~luta ~ suoi funzio 1 nari. Per la picco 1la borghesia del Sud l'impiego statale non rappresenta solo un'occasione di emancipazio 1 ne eco1 no1 mica, ma anche un biso-gno di promozio,ne sociale. È nel Sud che la logora tradizione giurisprudenziale ha la sua origine ed è nel Sud che essa p,ermane, deteriorando,ne la formazione culturale e l'abito mentale. Una grossa percentuale di magistrati italiani pro,vie11:eappunto· da queste province depresse. ·Così la caratterizzazione ideologica si è andata fo1 rmando nell'ambito- di una società statica e tradizio·nale, in cui p·rofonda è la considerazio·ne per la forma e per una cultura umanistico--letteraria da tempo imbalsamata. Per il gio,vane di estrazio,ne piccolo borgl1ese, proveniente dalla provincia meridio,nale, con scarsissime occasioni di occupazio·ne e co·n le oscure prospettive di emergere che quella società permette, l'ingresso nella magistratura rappresenta no,n solo, co·me si è detto, la promozione sociale, ma anche l'impatto con una realtà ben diversa da quella raffigurata nell'insegnamento dogmatico di un diritto derivante per la maggior parte da quello romano ed appresa nella sonnacchiosa e bigotta atmosfera della provincia. Un impatto che determina quasi sempre l'irrigidimento e la chiusura acritica alla· realtà. Ora, se le istituzioni devono essere moderne ed adattarsi alla dinamica sociale, non è pensabile che una parte del paese, la più progredita, fo·rnisca gli uo-mini per le attività economiche, sociali e pro-duttive più moderne, dotati di una cultura avanzata e adatta al progresso, mentre l'altra parte, la più depressa, continui a fornire le leve per l'amministrazione dello Stato, dotandolo, tra l'altro, di masse sterminate di laureati in legge adattabili alle più diverse mansioni, ma scarsamente qualificati per organizzarlo in maniera moderna ed efficiente. Ecco perché la formazio,ne e la selezione del magistrato 1 attraverso la facoltà ·di giurisprudenza ed un concorso che ne ricalca l'impostazione, è da valutarsi negativamente. L'organizzazione degli studi di legge è la più anziana nell'ordinamento, universitario italiano ed anche quella che è rimasta più indietr_o nei confronti dello sviluppo· e delle esigenze della civiltà tecnologica. L'impostazio,ne è basata in prevalenza sulla storia del diritto e sulla tradizio-ne ro1 manistica; e nella misura in cui la società. si trasforma e pro,gredisce, un tale tipo· di studi diviene più ari:-etrato e più inadeguati gli strumenti concettuali che esso fornisce. Il risultato è il più delle volte un funzionario strutturalmente co,nservatore. Il magistrato, il funzio,nario di uno Stato efficiente~ ha oggi bisogno 98 BibliotecaGi.noBianco .

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==