/ Argomenti , mazione dei magistrati sono giudiziose, ma a nostro avviso la riforma da fare è più empirica e molto più radicale. Il difetto dell'attuale sistema di reclutamento sta principalmente nel fatto che esso si effettua, come la chiamata di leva, in mezzo ai giovani che non hanno ancora potuto dare alcuna prova di sé, che sono pagine bianche, sulle quali non si può neppure immaginare cosa finirà per essere scritto. Di loro, al momento in cui si presentano alla vestizione, si sa solo che hanno imparato un certo numero di regole giuridiche. Corrispettivamente la carriera giudiziaria è abbracciata da questi giovani prima di aver fatto una qualunque esperienza della vita, prima di sapere cosa vogliono dall'avvenire, prima di avere capito se stessi e le proprie inclinazioni. Viene abbracciata, in buona parte dei casi, così come in quel momento particolare della vita può venire abbracciata qualsiasi altra carriera, e cioè per sbarcare il lunario. Ricordo ' un mio• coetaneo, molto studioso, che vinse co·ntemporaneamente il co,ncorso di magistrato e quello di ispettore di dogana, ed era incerto nell'opzione. Tabelle alla mano, constatava che i magistrati, nei vari gradi, sono retribuiti meglio degli ispettori; osservava però, i11 base a sue informazioni, che mentre questi ultimi possono « arrangiarsi » e quindi arrotondare bene lo stipendio, i magistrati invece non po,ssono farlo. Questo giovane si rendeva conto che, facendo il magistrato, non avrebbe potuto farsi corrompere; no,n era quindi un uomo spregevole, n1a neppure provava, nei confronti della corruzione, il ribrezzo che avrebbe dovuto provare: ne faceva una questione di « caso per caso », di minor danno. In definitiva era uno che, spinto come tutti dalla necessità di trovare presto uno stipendio, valutava coscienziosamente la convenienza economica delle due carriere, e quella soltanto. Non si vuole qui fare la solita retorica sulla missio·ne del magistrato: la vita è quella che è e nessuno 1 può prescindere dalla remunerazione del pro,prio lavoro. Ma certamente, se c'è una carriera per la quale le parole missione, vocazione, dedizione appaiono meno false, è la carriera del giudice. Il giudice non può essere uno che fa la professione che fa unicamente per campare. Il momento dell'assunzione della toga del giudice andrebbe dunque sensibilmente spostato in avanti negli anni, allorquando il tirocinio, nella pratica della légge e della vita, sia stato già fatto, la personalità si sia maturata e definita, la ricerca ansiosa del posto di lavoro sia stata esaudita. In breve, la toga . del giudice dev'essere il coronamento della vita, la stazione di arrivo del giurisperito; così come, a quanto scrivono i corrispondenti, accade in Inghilterra, dove i circa cinquecento magistrati ordinari sono, in grande maggioranza, maturi ex-avvocati. 89 ·s.ibli .t-ca Gino Bianco
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