Nord e Sud - anno XVI - n. 120 - dicembre 1969

/ Argomenti da Lattanzi, sono stati sopraffatti dal coro ,delle retoriche proteste degli avvocati, i quali fo,rmano una categoria assai facile allo sdegno. In definitiva, i richiami fatti da quei procuratori non hanno sortito alcun effetto, non hanno dato avvio né ad esami di coscienza privati né a pubblicl1e discussioni con salutari rinfacci. Lo sgradevole argomento,, quello della riforma del costume, è stato lasciato cadere e neppure nelle recenti energiche manifestazioni di protesta è stato più sollevato; le corporazioni professionali hanno preferito continuare ad attaccare il governo, la maggioranza, i politici, talvolta, marxisticamente e globalmente, la classe dirigente borghese; i quali, certo, hanno molti e gravi torti per lo stato in cui si trova la giustizia, ma non sono i soli ad averne. Con questo invito alla critica e alla denunzia si vuole anche ottenere che, nel mentre si preme sul governo e sul Parlamento perché facciano quel che a loro spetta fare, i magistrati e gli avvocati diano il buon esempio, co1 minciando a fare quello che già loro, da soli, ;,assono fare. Il difetto dell'attuale contestazione giudiziaria ci sembra che stia nel fatto che i contestatori esauriscono la loro azione 11ella contestazione: in altri termini essi reclamano che altri intervengano, curino, decidano, finen1do con ciò con l'assumere un atteggiamento che, pago del dissenso energicamente manifestato, rimane in fondo passivo. Questo demandare ad altri la risoluzione in blocco dei propri problemi non è certamente democratico, questo attendere, sia pure con impazienza, che in alto si provveda è il miglior tributo che si può rendere all'autoritarismo cl1e si vuol contestare, e certamente non affretta il sospirato scioglimento. Sia d'esempio quanto è avvenuto 11el campo della scuola, specie di quella universitaria. Da quando, alla fine del '67, si è scatenata la protesta studentesca, non una norma di legge è stata a tutt'oggi modificata, non una nuova aula è stata costruita, nesst1n nuovo microscopio è stato introdotto nei laboratori. L'ordinamento e la strumentazione sono rimasti quelli, fatiscenti, che erano, eppure l'aria nuova che gli studenti della protesta hanno immesso nelle nostre asfittiche strutture scolastiche è bastata, già essa da sola, a far respirare un'atmosfera ripulita e fortemente ossigenata, a creare sistemi di lavoro nuovi, a resecare un poco gli artigli dei baroni rampanti, a vulnerare mortalmente l'autoritarismo accademico, ad operare, in breve, la prima radicale riforma. Per cui, pur mentre ancora si attende cl1e il Parlamento approvi le leggi di riforma, si può ben dire, come diceva Moravia, che il movimento studentesco « ha già fatto molto e forse ha fatto tutto », lad-- dove il fare sta prima del legiferare e del fabbricare, e precisamente sta nel suscitare una nuova, risentita moralità collettiva e nell'imporre di conseguenza alla geneTalità una condotta nuova e innovatrice. 69 ~.Bibli_otecaGino Bianco

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