Nord e Sud - anno XVI - n. 120 - dicembre 1969

I ARGOMENTI , Come riformare la giustizia di Antonino D.i Giorgio Fino. a qualche anno fa taluni magistrati della Cassazione, se in qualche scritto erano costretti ad occuparsi, con no·n celato fastidio, della crisi della giustizia, ne parlavano co1ne della « cosiddetta » crisi della giustizia. Loro opinione era infatti che questa crisi fosse un'invenzione di gazzettieri sfaccendati, di avvocati senza successo, dei magistrati frustra!i dell'A.N.M., laddove invece la giustizia sarebbe amministrata, oggi come al tempo del fascismo, con mirabile continuità ed uguale saggezza, nel migliore dei modi possibile. Due anni fa, come ·dieci anni fa, questa crisi era per tutti, per gli operatori del diritto come per lo sventurato cittadino che fosse parte in qualche processo (o anche solo testimone, perito, interprete, custo·de o stimatore), di angosciosa evi1denza, così come lo è oggi: il progresso che si è fatto da questo recente ieri è che o·ggi nessuno, né i detti supremi magistrati né .i principi del foro (i quali sono stati l'altra élite restia ad aprire gli occhi alla realtà, e il motivo è uguale: ad entrambe il sistema, difettoso che sia per gli altri, non ha impedito ·di attingere i verti,ci delle rispettive carriere), oserebbe più affermare che la giustizia italiana sia degna di un paese civile. Il problema ha infatti dilagato; è uscito fuori dalle colonne di quei benemeriti periodici che da anni lo dibattevano per un ristretto e qualificato pubblico di lettori, si è attestato negli editoriali ·dei grandi quotidiani moderati e nelle inchieste dei rotocalchi a grande tiratura, ha occupato i convegni professio·nali, e, infine, con le controinaugurazioni dello scorso gennaio, è sceso in piazza. Questi cittadini, insieme a quegli avvocati che, privi di principati, si sono visti toccati nei loro interessi morali e materiali dalla crisi e dalla conseguente fuga di cause, e a quella minoranza di magistrati, cospicua però per intelletto e senso morale, che ha avvertito la mediocrità, in siffatto andazzo, della propria funzione, hanno, lacerato quel velo di finto ossequio che copre il funzio·namento ·della giustizia e che tutte le autorità, a cominciare dai ministri della Giustizia, avevano• cura d'infittire ogni volta. che qualche m·aleducato cercava di dare una sbirciatina. 67 -.BibliotecaGino Bianco

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