.. Morte del cittadino I la diffidenza degli urbanisti verso la città stessa come condizione ambientale favorevole ad una vita sana. Per quanto riguarda il primo punto, a sentire gli abitanti di Chicago, reduci da alcune esperienze di pianificazione, scetticismo e diffidenza sembrerebbero quasi giustificati. E non soltanto per le difficoltà burocratiche e amministrative, di fronte alle quali a11che chi è armato di buona volontà deve arrendersi, ma soprattitto per gli ostacoli derivanti dai diversi interessi in gioco; tanto che per 1-nolti la pian,ificazione è diventata sinonimo di interventi spiccioli e di interferenze meschine. E poi in pratica, nessuno mai ha sollecitato o facilitato la partecipazione attiva del cittadirzo medio al processo di ri11novamento urbano: nessuno, per dirla ancora alla maniera di Carter, ha spiegato all'itomo della strada che anche lui ha sottomano un.a vasta e complessa opera di pianificazione che comincia dal riordinare la propria casa, Ma quello che colpisce maggiormente è il timore e talvolta addirittura l'astio con cui alcuni guardano alla pianificazione co·me ad un evento fa tale e ineluttabile, capace di sconvolgere la vita d'ei pacifici cittadini. Ricordiamo il caso di alciLne persone che, dalle vecchie casitpole i11 cui vivevano, erano state trapiantate di forza in un complesso residenziale bellissimo, modernissimo, funzionalissimo, dotato di aree verdi e di tutte le attrezzature possibili e immaginabili; e ricordia1no l'infelicità d'i queste stesse persone bruscamente tolte dal loro ambiente, private delle loro amicizie e nell'impossibilità di stabilire rapporti di vicinato nel nuovo complesso perché non esisteva nemmeno itn posto dove riunirsi a prendere il caffé e scan1biare due chiacchiere. Queste persone, che avevano sperato nella pianificazione e avevano tentato di fare presenti le loro esigenze, si erano trasformate in persone « amorfe », a tratti perfin,o astiose nei confronti del famoso prato verde. Spesso qitindi è la pianificazione stessa che contribuisce a determinare itn atteggiamento negativo nel cittadino medio, a sperson.alizzarlo igno., randa le sue esigenze e i suoi bisogni reali. A qitesto pu.nto il discorso si sposta sui principi che ispirano la ristrutturazione della città. Carter stesso sottolineava quella « profonda e radicata diffidenza » che gli urbanisti nutrono 11.eiconfronti della città, al punto talvolta di rifiutarla, e adduceva l'esempio di Howard c/1.e, per elin1inare le storture e i difetti della città dell'Ottocento, proponeva una città nuova, ignorando il problema del risanamento dei . vecchi centri. E questo n.on è giusto da itn punto di vista tecnico: « la città non può essere condan11ata a sparire solo perché finora ne è stato fatto cattivo uso o perché è stata par,alizzata dall'invadenza dell'automobile »., ,. 65 ·~ Bibl.iotecaGino Bianco
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