/t.4.arioPendinelli appare inutilizzata. Questo particolare _appare ancora più inspiegabile se si considera che il mercato ittico di Palermo è il pit1 importante d'Italia. Soltanto nel 1964, co·me la Commissio.ne ha potuto stabilire, in questo- mercato si sono registrate vendite _per 2.674 milioni di lire, di cui oltre il 55 per cento (1.467 milioni di lire) attraverso un solo commerciante: Angelo Ruggeri, seguito, nella graduatoria, da Rosario D'Angelo, che ha trattato 850 milioni di merce, Filippo- Sarei, con 299 milioni, Gaetano Mancini con 128 milioni. La situazio,ne appare anormale da qualsiasi punto di vista. Non fanno eccezione, perciò, le attrezzat11re (celle frigorifero, ecc.) che sono assolutamente inadeguate ad 11n traffico di tale portata. È chiaro che a Palermo i mercati sono altrettante cittadelle chiuse, dominate da gruppi mafiosi. In fondo, poi, dicendo questo·, e a parte gli episodi inediti forniti dalla relazione antimafia, no,n si scopre nulla di nuovo-. Ma è altrettanto chiaro che senza potenti coperture ed interessate con1plicità, la mafia non sarebbe mai riuscita a tanto-. Dirlo, però, non serve a niente. L'unica cosa che potrebbe servire, sarebbe una profo,nda riforma di tutto il nostro sistema dei mercati. MARIO PENDINELLI 62 BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==