Nord e Sud - anno XVI - n. 120 - dicembre 1969

• Mario Pendinelli venuti meno i requisiti validi per il rilascio del certificato di ·buona condotta. E c'è un altra storia, sempre a proposito dei certificati di buona condotta, ancora più interessante: Gaetano L~onfort_e, nato a Ficarazzi il 22 settembre 1936, presenta doman,da, 1'8 ·maggio 1966, per essere iscritto nell'albo dei commissionari, allegando la prescritta documentazione dalla quale nulla risulta a suo carico. Dal certificato penale, richiesto d'ufficio, dalla Camera di Commercio, non emergono precedenti di sorta. Ma da informazioni trasmesse dalla Questura di Palermo, Gaetano Leo1 nforte risultava denunciato ben sei volte, e per reati gravissimi come l'associazione a delinquere, il concorso, in omicidio, o risse e lesioni. E risultava, pure, più volte sottoposto a sorveglianza speciale di -pubblica sicurezza e ad altri provvedimenti di polizia, come il divieto di detenzione di armi, ed il ritiro della patente. Co,me mai tutta questa attività non propriamente benefica non figurava nel certificato. di buona con,dotta rilasciato dal comune? Con queste premesse, non è difficile comprendere perché l'antimafia ha potuto delineare, nel rapporto al quale ci siamo riferiti, la seguente situazione: 1) Mercato ortofrutticolo di Palermo. . La stessa ubicazione attuale del mercato - dice l'antimafia - non può definirsi davvero ideale per un aggregato urbano come Palermo. Posto nel centro cittadino, in prossimità del famigerato carcere dell'Ucci'lrdone, esso ha sede in un quartiere malsano, quello 1 dell'Acquasanta, nel quale l'attività della mafia è stata sempre rilevante e pericolosa. La lontananza dagli scali ferroviari e dalle grandi vie di accesso alla città non è soltanto un inconveniente di carattere urbanistico. Il fatto che gli autocarri che trasportano i prodotti al mercato, debbono attraversare per intero la città si presta alla possibilità di controlli ed atti di co·ercizione da parte di cricche parassitarie e mafiose. All'ingresso del · mercato manca qualsiasi sorveglianza sia delle merci che delle persone. . L'area disponibile all'interno del mercato appare chiaramente non proporzionata alle necessità di un centro urbano come Palermo. Il direttore del mercato, e lo stesso assessorato all'Annona del comune di Palermo, non hanno saputo spiegare alla Commissione parlamentare, i requisiti in base ai qt1ali sono stati assegnati gli stands all'interno del mercato. Il Consorzio siciliano delle cooperative agricole, che fece ripetuta58 ., I Biblioteca Gino Bianco

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