Nord e Sud - anno XVI - n. 120 - dicembre 1969

... ; Girolamo Cotroneo « libertà egualitaria», nella quale le libertà private o civili non trovano giustificazione storica qualora siano d'ostacolo alle lib·ertà universali. Lasciamo da parte qualunque discorso sulla bontà di questa tesi: ma prop-rio da essa risulta evidente (sia pure per contrasto 1 ) la validità dell'assunto cro·ciano il quale non ammette rettifiche, :potendo essere soltanto capovo1lto, alla maniera ap·punto di Della Volpe, il quale è ricorso all'artificio di una riformulazione dello stesso concetto ,di libertà, la libertas major appunto, per poter includere in essa quel concetto di eguaglianza che Croc~, per il quale il major non· po,teva certo, essere dato, aveva invece esp,unto da essa. Non è fo:rise questo il luogo e il momento più op·portuno per riprendere i termini di una polemica sulla quale molte cose chiare sono già state dette nel 1964 da Giuseppe Gal.asso (« Il mondo», 15 settembre 1964) e che di recente è stata anco,r più chiarita da Antonio J annazzo ( « Rivista di Studi Crociani », fase. III, 1969). T'uttavia l'insistenza di Croce sul fatto che la libertà è sempre « fo1 rmale » non sta a s1gnificare, come forse credevano i teorici del liberalsociali•smo (e Calogero in particolare), che questa «forma» sia dilatabile al'1'infinito1e ·che in essa possa entrarci tutto, compreso l'astratto egualitarismo, senza fare saltare la stessa « forma ». Ora, è chiaro che tutto il discorso sul liberalsociaµsmo avviato da Valiani e Calogero va ripensé::lto in questa prospettiva rigorosamentè ancorata al pensiero di Croce: e questo naturalmente non già per risolverlo in termini di « ortoçlossia » orociana, bensì p·roprio per darsi ragione della distanza intercorrente fra Croce e quel liberalsocialismo che Valiani considera come una creatura ·di lui e da lui inspiegabilmente ·11ipudiata. Le ragioni dli Croce possono essere comprese solo in questa prospettiva, nel diverso significato che al1la parola « giustizia» davano 1 da una parte Croce e dall'altra i teorici del liberalsocialismo. Certo, il prob,lema dell'antitesi fra socialismo 1 e libertà non è nep·p•ure oggi del tutto risolto, anche se forse questa antinomia è meno radicale di quanto non fo,sse quando la p,oneva Croce, o m·eglio ancora quando l'accentuava nei p,rimi anni del 1dopoguerra. Le ragioni storiche di questo attenuarsi sono troppe perché le si ,possano qui .discutere: ma, a mio avviso, il merito della riduzione di questo distaoco sta nel fatto che, nono1stante tutto, l'esigenza di preservare ad ogni costo le libertà costituzio,nali (nel sen,so più largo del termine) ab1 bia finito sempre col prevalere, come dimostra la piì1 recente storia. E fors~ p·roprio per questo già nel 1950, in una conferenza dal titolo Meine Zeit, un_« impolitico» come Thornas Mann poteva con una certa sicurezza esprimersi icon queste parole, che. credo non sarebbero dispiaciute a Croce: « la -rivoluzione b·orghese deve evolversi in· territorio economico, la democrc.zia liberale deve diventare sociale. In fondo lo sanno tutti, e se nei suoi ultimi ann~ Goethe affermava che ogni uomo ragionevole è un liberale moderato, diremo oggi che ogni uomo ragionevole è un socialista moderato ». GIROLAMO COTRONEO 54 , BibliotecaGino Bianco

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