GIORNALE A PIU' VOCI Leninismo senza rivoluzione L'ultima sessione del Co-mitato Centrale del PCI, tenutasi a Ro·ma il_26 novembre scorso, ha di•mostrato agli o·sservatori politici quanto amara e spietata sia ancora la logica del comunismo italiano, che, a dispetto dei tempi e delle condizioni storiche in cui è chiamato ad operare, si ostina a voler co11servare al proprio interno quel modo di essere e· di operare dichiaratamente leninista, che ha da tempo invece messo da parte nelle proprie scelte strategich,e verso, l'esterno, che risultano, qUJindi vizi•are da ambiguità e dop- . p1ezze. Venuti a mancare il risp·ensamento e l'autocritica suggeriti da Berlinguer nella precedente sessio,ne del Comitato, Centrale, i promotori del « Manifesto » Rossana Rossanda, I..JuigiPintor ed Aldo Natoli, membri del C.C., e Lucio Magri, già vice~segretario della Lo1 mbardda --- sono stati colpiti, per il loro dissienso dalle posizioni 11fficiali del partito, dalla radiazione, un provvedimento che lo Statuto comunista distingue dalla espulS1ione vera e propria in quanto dovrebbe lasciare aperta la porta a pentimenti e ravvedimenti, del tutto ipotetici e imprevedibili in questo caso. Era l'iniziativa del « M.anifesto » in grado di influire costruttivamente nello · sforzo di ricostruzione ideologica e politica di una moderna ed incisiva problematica di sinistra in Italia? · · Quasi sicuramente no, in quanto il connubio culturale tra il rabbioso rivoluzionarismo cattolico dii un Magri e la solida radice laica e gramsciana di un Natoli si mostrava decisamente ibrido e, in_ quanto privo di agganci e collegamenti con la cultura moderna, piuttosto avaro di indicazioni concrete che non fossero velleitarie e generiche proposte rivoluzionarie di tono « neo-bordighiano », come aveva già suggerito Enzo Bettiza quando l'iniziativa era ancora in fieri. Inoltre quegli accostamenti, tentati in uno dei primi numeri del « Manifesto», tra rivoluzione culturale cinese e n.uovo corso ce-- coslovacco, sembravano alquanto strumentali e denunciavano quello che potrebb•e definirsi il tentativo di operare u·n rovesciamento da sinistra del tra .. dizi'onale tatticismo comunista, ricorrente tuttavia anche in questa nuova prospettiva così ap,ertamente rivoluzionaria. - Ma non sono soltanto gli aspetti culturali d,el «Manifesto» che vanno discussi ed esaminati nell'ambito degli schieramenti di sinistra italiani; è soprattutto il lato squisitamente politico delle -d•ecisioni repressive del Comitato c·entrale ComUMsta che bisogna oggi essere in grado di valutare, per sp·erare di poter responsabilmente incidere nel processo di revisio•ne in atto tra le file del Partito Comunista Italiano. Come già era successo altre volte nell'ormai cinquantenpale corso delle 44 , , Bibliote-Ga--G·noBianco
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