Nord e Sud - anno XVI - n. 120 - dicembre 1969

Giulio Picciotti gole che sono proprie di un regime democratico i cristiani· si sentano impegnati a diffondere le proprie convinzioni e a cercare con tutti i mezzi consentiti dalla legge di attuarli. È infatti una scelta (l'introduzione del divorzio) da risolvere nel rispetto effettivo e sicuro della v·olontà dei cittadini italiani, nèl quadro delle· garanzie offerte dalla costituzione repubblicana ». N-ell'altro do·cumento si afferma che « i vescovi ritengono che in uno Stato democratico come quello italiano·, nel quale i diritti della famiglia come società originaria, preced·ente lo· Stato, vengono riconosci1lti dalla costituzione, non si p·ossa in o·gni caso modificare le strutt1Jra fondamentale della famiglia stessa senza aver direttamente accertato il pensiero e la volontà della maggioranza del popolo. Tittto ciò prescindendo dalla immodificabilità, per unilaterale iniziati1)a, dello Stato· italiano, della situazione disciplinata dall'art. 34 del concordato». Da questi due p·a·ssi, oltre al tono generale, si nota la differ,enza tra i due do-cumenti. In quello della CEI si accetta una -decisione del Parlamento, ma si richiama il rispetto delle garanzie offerte dalla Costituzione, ovv1erosi.a si -chiede che sia data attu·azion,e all'istituto del referen.- dum previsto appunto dalla carta co,stituzionale, ·al ·quale sottoporre la legge dopo l'eventuale appro·vazione parlamentare; nel secondo documento si contrasta la stessa l,egittimità ,dello Stato a modifica1.1eattraverso lo strumento p·arlamentare la legislazio•n.e· sulla famiglia senza aver « direttamente accertato » ecc. Di fronte a queste che ci sembrano discor,danze e alla contempo·raneità. di p·ubblicazione -dei due ,documenti, fondamentalmente sullo stesso argomento, ma con origini e iter diversi, do,vrebbe· divenire an,cora più urgente, per la « partecipazione » dei cattolici, la pubblic-azion-e dei lavori della Conferenza episco,pale eh-e riguardano i pro1 blemi sia inte·rni che societari. Anche il primo Sinodo dei vescovi non avev·a fo·rnito resoconti alla stam·pa. Inv-ece il secondo·, dell'otto·bre scorso, ha pubblicizzato i dibattiti, ridestando· n-ella stampa e nell'opinion-e pub-blica quell'interesse che- aveva suscitato il Vaticano Il. La pubblicizzazio,ne, inoltre, e no·n è poco-, ren-derebbe -co,nsapevoli i cattolici di ciascuna dio·cesi -del pensiero -del proprio v-e·scovo-in ordine ai pro.- blemi della Chiesa. Ma ciò significherebbe l~accettazio,ne· della Chiesa « itin-erante » afferm·ata dal Concilio, una Chiesa -che si pone problemi sul suo -cammino,, una Chiesa« progetto,» ad-erente all'anelito del mo·ndo d'oggi, piuttosto che una Chiesa« garante» di ce·rtezze, facilmente assimilabile ad una Chiesa conservativ·a di ·ordini e di rapporti -che la storia supera inces.santemente. 36 , Biblioteca Gino Bianco

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