I vescovi italiani , indirizzo op•posto - quella del vescovo di Segni, monsignor Carli, ben noto per la sua opposizione in Concilio alla dichiarazione sugli ebrei e all'altra sulla libertà religiosa) sono le ·posizioni rese note dai vescovi italiani. Cosa pensino t11tti gli altri vescovi italiani dei problemi della Chiesa è difficile dire. Il fatto che l'episco·pato italiano mandi subito in vigore il nuovo rituale della messa, significa, da una parte, il superamento di quelle posizioni, presenti anche nella Chiesa italiana, che impugnano la validità d·ella riforma liturgica (vedi la lettera aperta dei cardin·ali Ottaviani e Bacci a Paolo VI) e dall'altra parte l'accettazione in n1aniera globale della volontà a q11esto proposito chiarissima del Pa•pa. Nori direi -che se ne possa trarre, quindi, un elBmento per definire una linea specifica della CEI, ,di fronte alla quale sta l'assunzione di problemi interni della Chiesa italiana di notevole rilevanza. · Le Co·nferenze regio1 nali e interregio,nali dell'episcopato italiano in preparazione del Sinodo non hanno fornito resoconti. Coisì sull'Assemblea presinodale della CEI si è saputo dall'« Avv·enire » che la relazione Urbani ha avuto « osservazioni precise, critiche e suggerimenti operativi spesso difformi ». M·a nulla di più. Ugualmente sono state rese note le po,sizioni espresse nel corso dei lavo,ri delle riunioni delle Conferenze episcopali che hanno portato al do,cumento « p-astorale » sull'w1ità della famiglia e all'assunzione, come proprio, da parte della CEI, dell'altro documento, sullo stesso argo·mento, preparato e ap·provato congiuntamente dalle Conferenze episcopali della Lombardia, del Piemonte e delle Venezie. Ora, non è ben chiaro perché, mentre •era ben noto che la CEI stava elaborando, con la collabo,razione di tutte le diocesi, un documento sulla famiglia fin dal 1968, le Conferenze episcopali d·ell'Alta Italia ne abbiano elaborato uno proprio, e soprattutto non è chiaro per 1ché l'abbiaI10 portato all'approvazione dell'Assemblea della CEI dopo aver ottenuto l'adesione per iscritto di alcune· altre Conferenze regionali. I due documenti, va notato, sono diversi nel tono e nella sostanza. Vorremmo dire che in quello della CEI, di più ampio respiro e approfo·n-dimento, non figura quello spirito di crociata contro gli infedeli eh-e ha contra,ddistinto ta11ti documenti dei vescovi italiani in p·assato; viceversa in quello proposto dalle conferenze -del-· l'Alta Italia si parla ancora di « correnti di chiara ispirazio11e laicista e anti cristiana » alle quali occorre opporsi. Nel documento della OEI si afferma: « nel rispetto delle re35 ibl·ioteca Gino Bianco
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