• Giulio Picciotti Ora, Anton, do,cente di ecclesiologia alla Grego,riana, ·è stato esperto ufficiale del Sino,do, e gli viene· attribuita la stesura -della re- ·!azione Sep:er, quel rap·porto -che è stato accettato dai vescovi co,me base di discussione mentre venivano respi11ti gli schemi prep.arati -dalla Curia. « Al Sinodo si è verificato - ha scritto don Mario Cu~inetti 4 - quello che era già accaduto al Concilio. I testi preparati a Roma d·ai teologi convocati dal Papa e dalla Curia si sono 1nostrati inadeguati. Anche questo è uno dei segni della necessità della collegialità della Chiesa, proprio perché questi testi preparati sotto la responsabilità d'i un vescovo solo, il vescovo di Roma, messi a confronto con l'opinione degli altri, non reggono ». Ma il pro,blema non è di approfondire la fo·rmulazione teologica sulla collegialità o sulle Chiese lo·cali, afferma il cardinale Koenig, arcivescovo di Vienna, in una intervista: « a me personalmente pare che la dottrina stabilita dal Vaticano I I sia per il momento sufficiente »; il problema è che « la collegialità deve prima divenire effettiva responsabilità dei vescovi stessi ». « Le conferenze episcopali - ha aff-ermato Koenig - sono urz organismo molto utile rna restano un modo di collaborazione, un modo di agire insieme. La Chiesa è la diocesi, per cui se in una conferenza episcopale un ve-- scovo non si sente di accettare un principio di disciplina, resta lui arbitro e responsab,ile per la sua diocesi». « Io, insomma - ha con-· eluso il primate austriaco - credo che il problema capitale sia proprio questo: che la collegialità va vissitta non solo nei rapporti corz la Curia e col Papa, ma deve dapprima manifestarsi i11seno agli episcopati e nelle singole diocesi ». Il prof. Giuseppe Alberigo, segretario dell'Istituto per le scienze religiose ,di Bologna, sostiene che « la riscoperta della collegialità come forma di governo della Chiesa, a cui il Vaticano I I ha portato un così enornie contributo, passa inevitabilmente attraverso la riscoperta della Chiesa locale. Come la funzione del Collegio è cessata il giorno in cui le Chiese locali non rappresentavano più, per la loro decade11za, una realtà religiosa vitale, così la funzione del collegio ritroverà naturalmente il suo posto nella Chiesa anche attraverso un chiarimento do~trinale, nia soprattutto con una ripresa di_ respiro delle singole Chiese ». . Nella sua intervista postsinodale, il presidente della CEI, cardinale Poma, illustrando il « notevole ·progresso » ràggiunto attraverso la d,ecisione -di riunire l'assemblea sinodale o·gni due anni e la -creazione della segreteria generale del Sinodo, ha dedicato un 4 « La Rocca», della « Pro Civitate Christiana », 1° novembre ·1969. 32 , Biblioteca Gino Bianco
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