Nord e Sud - anno XVI - n. 120 - dicembre 1969

Dopo i dorotei I · Esteri .della Camera, nel c1 orso di un'esp·o·sizione definita, dal « Co:rriere .dell,a S,era », senza equivoci. Non regge perciò l'immiagine •di un Mo,ro filo-comunista, an,che, se· ciò no•n to.glie che la sua nuova collocazione all'interno 1 -della n,c - 01 ggettivamente considerata - ha in,dubbiamente rappresentato per l'azione del p,artito· comunista un punto di riferimento prezioso• ed ha quindi reso ancora più grave una situazione che, di p·er sé, già lo era a sufficienza. · Si deve quindi concludere che l'o,n. Moro, almeno sino al Congresso, d.i giugn-o, h~ - in tutto •eper tutto - impre·sso, ·alla prop,ria azione il carattere di qu·ella « di un uomo di parte, che cerca di far valere nel su·o partito, una politica di p·arte » come· scrisse sulla « Voce Repubblicana » l',o,n. La Malfa. Un uomo di parte· risentito p-er quello -che ormai appare chiaramente un grav~ errore di co-mportamento, dei dorotei: il suo esautoramento· all'indomani delle· ele.. zioni p•oliti,che. Questo errore è certo legato - e in ,ciò sta un.a respo,nsabilità altrettanto grave di uo-mini eh.e oggi sono nel PSI e nel -PSU - al disimpegno socialista. Ma resta, -pur semprre, un errore: no,n già nel senso che l'esautoram·ento di Moro appaia, moralisticamente, ingiusto; m.a proprio. invece sotto il profilo, congeniale ai .dor,otei, dei r.apporti di poter.e. La DC, p•er lia ·sua naturia e per l'articolazione dei suoi gruppi interni, non è p,artito ch·e po·ssa essere governato senza una b.ase assai larga di co,nsenso; l'elezione di Piccoli alla Segreteria, la creazio·ne cioè di q11ella « ac-cop•piata ·dorotea » alla testa del partito e del governo che era stata ricusata qu.ando Colo~bo av:anz.ò la sua candidatura, rapp,resentò perciò una forzatura e no1 n isolo allontanò 1a soluzione dei p-robrlemi di assetto g-enerale della DC, ma orieò anche le ·premesse per il definitiv,o disgregramento della corrente ,dorotea. Questo giudizio non ci pare possa essere modificato dalla constatazione che l'on. Moro, costruì la sua forza congressuale in modo eterog.eneo, usufruendo del consenso di gruppi e -di personaggi noto, riamente lontani dalle sue impostazioni politiche:· questo al con◄ trario dimostra .che egli disponeva di una capacità di richiamo personale ch,e non doveva esse·re sottovalutata. Così · la nuova S-egreteria ·fu spinta ·dalla fo,rza delle co1se a prop,orre ciò che poteva indebolirla ed a rinunciare a ciò che avrebbe p·otuto1 ,con•solidarla: 1 l'on. Piccoli annunciò che· si .sarebbe impegnato per dare un carattere « aperto » ·al Congresso, m,entre è chiaro · che solo da un Congresso impostato come· ratifica -della sua elezi,one sarebbe· potuto uscire raffo~zato; •e, a questo scopo, .sarebbe stato 15 s·blioteca Gino Bianco ., ,. .• .

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