·' / Dopo i dorotei cristiana, e dorotea, rivela tutti i ·suoi limiti, le sue ambiguità, le · sue; incertezze. L'o1 n. Rumor, fin ,dal Con·gresso del 1964, aveva d'altra p,arte espresso le preoccup 1 azioni ,della DC per le aspirazio,ni unitarie de1 socialismo d.emo,cratico · e aveva ammonito: « negativa e anche vana apparirebbe una tendenza che mirasse all'indeb·olimento del partito· dei cattolici democratici, mentre positiva ci appare l'iniziativa per estendere, nella vasta area popol,are di ispirazion.e laica, la •presenza di fo,rze democratiche sì da eliminare la incidenza totali tari a e la suggestione eversiva del comL1nismo ». Esiste invece un documento del dicembre 1965, un tempo· riservato ma ormai largan1ente noto, nel quale il Segretario· della D·C richiamava la Direzione del suo partito al do,,ere <{ di indicare nei prossimi anni una presenza qualificante della D·C, che risponda sul piano della originalità e dell'autonomia delle ide·e ·all'operazione unificatrice del socialism 1 0, non per una mera operazio•ne elettoralistica, ma per una risposta storica che dia la giu·sta prospettiva ai compiti e ai fini del partito nel nuovo ciclo di vita del Paese ». Il problema è qui posto nei suoi termini corretti. Ma qual'era il reale stato d'animo -dei ,democristiani? Forse n:e è una· testimonianza più sincera l'allarmata affermazione di Picco,li: « Il Vaticano ci lascia, il Quirinale ci incalza ». Occorre quindi chiedersi: in co,ncreto, davanti all'unificazio,ne socialista, •come reagì la DC, come reagirono i dorotei? Ci sono due piani sui quali si può cercare una risposta: quello interno di p1 artito e quello dell'azione ,parlamentare e di governo. Sul piano del p·artito, le oocasioni più significative sono rappresentate dalla Assemblea Nazionale di Sorrento, .del novembre 1965, e dal Convegno ,di stu·dio di Lu,oca tenuto in vista del X Congresso, Nazionale, che si svolgerà a Milano nel novembre 1967. A Sorrento, al centro, del dibattito è il tentativo del gruppo ,d,oroteo di consolidare il proprio controllo sul partito, per farne un più effica,ce strumento nel ,confro·nto con i socialisti. Il sostanziale integralismo del disegno è appena mascherato dal suggestivo invito dell'on. Piccoli a « rimescolare le carte'» superan.do la lo,gica delle correnti. Il « rimescolamento » proprio perché strumentale rispetto ad uno sco·po diverso, e non collegato, ad una nuova proposta politica, non si attua; ·ma gli sop1ravvive, ·nella sua drammaticità, la denuncia della grave condizione int~rna del partito, che allora app·arve ac11 ., i·blioteca Gino Bi neo '
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