... Massimo Annesi non dimenticarlo, un sistema di econo·mia ,mista che fa salvo il meccanismo del mercato. È certo, comunque, che nella relazione Collidà è dato di cogliere una confusione tra possibili obiettivi meridionalisti della politica economica generale e compiti propri degli strumenti di intervento straordinario. Il fatto cl1e la politica economica generale non abbia perseguito (e, alle volte, no•n si sia neppure posta) coerenti obiettivi di sviluppo del Mezzogiorno 110n può evidentemente comportare un aprioristico giudizio negativo su tutto l'apparato· dell'intervento strao•rdinario. Quando, ad esempio, si legge nella relazione che la politica di industrializzazione avviata nel 1959 « non mise in -discussione il potere acquisito dai gruppi imprenditoriali », viene spontaneo di domandarsi se questo era un compito degli strumenti meridio·nalisti ovvero se tale esigenza doveva essere avvertita (e, nei limiti delle possibilità politiche, soddisfatta) più a monte, nelle sedi decisionali della politica economica generale. La risposta all'interrogativo mi sembra ovvia. Appare comunque evidente che enunciazioni di questo gerrere - che confermano, malgrado il sarcasmo che, sul punto, caratterizza la relazio·ne, il carattere « nazionale » del problema meridionale - non possono essere addotte per dimostrare l'asserita inefficienza e inutilità di tutto l'apparato dell'intervento straordinario. Anche se nella relazione Collidà il problema della. strumentazione dell'intervento straordinario è impostato e risolto (negativamente) da un angolo veramente non conferente, non vi è dubbio che esso resta il problema sul quale il Convegno• - tenuto anche co·nto della imminenza delle scadenze legislative sul finanziamento della Cassa - deve portare la sua prevalente attenzione e sul quale mi soffermerò brevemente. Ascoltando gli interventi di Ruffolo e Carabba, e sentendo Peggio parlare della necessità di « smantellare » la Cassa, mi è venuto di riflettere su una certa simmetria tra la situazione di oggi e quella che si determinò nel 1950, allorché il Parlamento prese i11 esame il disegno di legge relativo alla costituzione dell'organismo di intervento straordinario. Nel 1950 le sinistre· socialiste e comuniste non seppero cogliere il significato profondamente innovatore insito nella creazione della Cassa che, tutto sommato, tendeva a scavalcare e, in parte, a svuotare, q~elle strutture dello Stato, vecchio ed accentrato, che ieri Ruffolo ha giustamente definito « fatiscenti ». Su questa potenzialità innovatrice si sarebbe potuto propriamente· lavorare, da sinistra, con sviluppi fecondi anche in altri campi dell'azione politica. Le sinistre, invece, 112 Biblioteca Girio Bianco ·
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