Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

La « vittoria niutilata » ai territori di lingua e di tradizio,ne italiana conformemente al principio di nazionalità (Trento, Trieste), anche territori di pretta nazionalità austriaca e slava, quali l'Alto Adige e vaste zone dell'Istria: e ciò in palese violazio·ne del principio di nazionalità e per scopi esclusivamente strategici. Quale dunque il motivo delle sue doglianze? Come è noto, l'Italia si era vincolata co·n le Potenze dell'Intesa mediante il patto stipulato a Londra il 26 aprile 1915. Questo patto in1peg11ava le Potenze, in caso di vittoria, ad attribuire all'Italia, nel trattato di pace, il Trentino, il Tirolo cisalpino (Alto Adige), Trieste, Gorizia, Gradisca e tutta l'Istria fino al Quarnero, in essa compresa Volosca con alcune isole del litorale (art. 4). Ai sensi •dell'art. 5 - giova a questo punto riprodurre direttamente il testo dell'accordo - l'Italia riceverà altresì la provincia di Dalmazia nei suoi limiti amministrativi, in essi comprese al nord Lisarica e Tribania, e al sud secondo una linea che inizia sulla costa del capo Planka e che segue verso l'est le alture che formano lo spartiacque, in modo da lasciare nel territorio italiano tutte le valli e i corsi d'acqua discendenti verso Sebenico... Essa riceverà inoltre tutte le isole situate al nord e all'ovest della Dalmazia, da Premuda, Selve, Ulbo, Scherda, Maon, Pago e Ptadura al nord, fino a Mededa al sud, comprese Sant'Andrea, Busi, Lissa, Lesina, Tercola, Curzola, Cazza e Lagosta insieme alle scogliere e isolotti circostanti e Pelagosa, eccezion fatta soltanto per le isole Grande e Piccola Zirona, Bua, Solta e Brazza. L'art. 8 attribuiva all'Italia la intera sovranità su Valona, e l'art. 9 la intera sovranità sulle isole del Dodecanneso. Infine, ai sensi dell'articolo 13 nel caso in cui la Francia e la Gran Bretagna aumentassero i loro domìni coloniali a spese della Germania, queste due Potenze riconoscono in via di princjpio che l'Italia potrà reclamare qualche congruo compenso, segnatamente nel regolamento in suo favore delle questioni concercenti le frontiere delle colonie italiane dell'Eritrea, della Somalia e della Libia con le colonie vicine della Francia e della Gran Bretagna. Bisogna infine aggiungere che, nel corso delle trattative preliminari alla co,nclusione di questo capolavoro di ottusità politica, l'Italia aveva espressamente rinunziato a Fiume. Al tavolo della Conferenza della pace, tutti i nodi vennero al pettine: risultò inequivocabilmente che la attribuzio11e della Dalmazia all'Italia, oltre che costituire una sfacciata violazione del principio di n_azionalità, privava praticamente il nuovo Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (Jugoslavia) di ogni sbocco al mare, e che la città di Fiume, italianissima e ardentemente desiderosa di ~ntrare a far parte integrante della nazione italiana, era stata attribl1ita alla Jugoslavia, in altrettanto 91 .Bib.lioteca Gino Bianco

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