Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

Marcello Sajeva · pro.gressivo differenziarsi delle posizion~ culturali, le tap·pe della propria evoluzione p·olitica. È appunto di quel periodo un articolo parados- . sale, ma illuminante, l'Elogio del cinico, dove scopriamo il Togliatti polemico nei confronti della leggerezza del caratt~re nazionale, articolo che si può identificare indifferentemente con l'ultimo stornello di Piedigrotta o co.n l'ultimo• discorso di un socialista unitario 15 • Nella formazione culturale e politica di Palmiro Togliatti un peso decisivo ebbe Antonio Gramsci, come lo stesso Togliatti riconobbe. Ora, a proposito del rapporto Gramsci-Togliatti le opinioni sono contrastanti. C'è chi pensa, come il Ragionieri, che tale rapporto continuerà soprattutto dopo la morte di Gramsci, giudicando inesatta la distinzione tra Gramsci idealista e Togliatti realista 16 • Per noi Togliatti fu per tutta la vita un ammiratore di Hegel, un sistematico che trovò la pace filosofica nel semplice e meccanico rovesciamento della filosofia hegeliana. Co1sì egli risolse il dilemma teoriapratica nel momento operativo, politico, diventando l'esecutore della filosofia della prassi. La cultura no·n fu per lui un problema di carattere speculativo, un momento determinante e importante per le fortune del partito, momento strategico, non autonomo, di una battaglia politica. Egli fu il finissimo strumentalizzatore di o·gni tendenza, il gelido interprete del realismo politico, il duttile carabin1iere di un mondo diviso in blocchi che giudicò la menzogna come una p'roduttiva possibilità politica e fu lontanissimo dall'interpretazione politica intesa gramscianamente, come disponibilità, apertura e sollecitazione. A nostro giudizio, dt1nque, Togliatti fu un politico capace di dare una giustificazione ideologica a tutto. In questo senso, come osserva Del Carria, eg1i aveva un temperamento più di ' ottimo dip,lomatico ' che di 'ottimo rivoluzionario' 17 • E a questo prop·osito è interessante la posizione del Procacci, il quale, pur ammettendo la comune formazio·ne culturale di Tog1iatti e Gramsci, e la loro comune percezione della peculiarità e individualità della tradizione rivoluzionaria italiana, individua una graduale diversificazione delle posizioni togliattiane, specialmente nei confronti del Comintern e del partito comunista sovietico 18• Togliatti, comunque sia, ha il merito di avere aperto un discorso marxista - e per la prima volta dall'inte·mo, nella sua qualità di mas-. simo dirigente del movimento comunista - sulla storia e sulla cultura italiana. Per chi negli anni immediatamente posteriori all'ultima guerra 1s PALMIRO TOGLIATII, Elogio del cinico, articolo non firmato, su l'« Ordine Nuovo », ·anno 1, n. 26 ora in P. TOGLIATTI, Scritti ..., cit. 80 16 ERNESTO RAGIONIERI, Introduzione, in P. TOGLIATTI, Scritti, cit., pag. XVIII. 11 RENZO DEL CARRIA, op. cit., voi. II, pag. 123. 18 GI~LIANO PROCACCI, Storia de.gli Italiani, Bari 1968, voi. II pàg. 527. Biblioteca Gin·o Bianco

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