Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

' Dove va la « G.I. »? I delle istanze organizzate assai più rappresentative delle attuali, si è tro-- vato investito di un compito troppo ampio e indeterminato: esa1ninare i p·roblemi riguardanti l'educazio,ne extra-scolastica, il ten1po libero, lo sport e il turismo, in vista di « un efficace coordinamento dell'azione statuale in favore dei giovani e della delineazione di una struttura istituzionale idonea a co11sentire la compartecipazione giovanile alla soluzione dei problemi della gioventù e la valorizzazione dell'associazionismo giovanile ». Ciò ha provocato equivoci e polemiche sulla funzio,11e del Comitato, che è parso, rappresentare u11a risposta burocratica del governo ai fermenti espressi dal mondo giovanile. D'altronde, lo stesso Comitato non sembra essere riuscito a formulare indicazio,ni definite sugl 1 i argomenti che gli erano stati assegnati come oggetto di studio. Prudentemente, perciò, l'on. Rumor, nel dar notizia, durante il discorso di presentazione al Parlamento del suo attuale governo, della conclusione dei lavori del Comitato, ha sottolineato che partendo da tale base il governo si riserva di assumere una propria iniziat 1 iva: « sian10 convinti - ha aggiunto - che essa non sarà sufficiente a rispondere ai problemi delle nuove generazioni, ma rappresenterà uno dei modi con il quale lo Stato può e deve fare un'organ,ica politica per i giovani attraverso la istituzione di 11n servizio per la gio,ventù sulla cui esigenza il ·Comitato è stato unanime». Almeno due sono, comunque, i rist1ltati positivi dei lavori del Comi,tato: l'aver classificato (cosa mai fatta in precedenza) gli interventi svolti dalla pubblica amministrazio11e in favore dei gio,vani e l'avere riproposto il problema della utilizzazione del patrimo11io della Gioventù Italiana (ex G.I.L.). La classificazione consente di valutare la frammentarietà e la ma11canza di coordiname11to dell'azione dello Stato in questo campo, cl1e p11re impeg11a una cifra di circa 180 miliardi an11ui: una somma che, se risulta modesta quando è co·mparata agli a11aloghi interventi effettuati in molti paesi europei, resta in assoluto considerevole. Settecento milioni all'anno destinati dal Mi11istero della Difesa alla « assistenza .. morale e al benessere del personale militare » saranno in sé giustificati, ma rappresentano in ogni caso un i11tervento ben pif.1 consistente di quello che, ad esempio, tramite. il Ministero degli Esteri, si riesce a garantire per l'assistenza educativa, scolastica e culturale e p·er la formazione professio.nale dei lavoratori all'estero e delle loro famiglie. Destinare 150 milioni in sovvenzioni a films prodotti per i ragazzÌ, da parte del Ministero dello Spettacolo significa, pro,babi.lmente, solo polverizzare una cifra che per questa finalità appare troppo• modesta. Non si ço•mprende, poi, perché il CIViS (un centro di promo.zio.ne 5.9 - BibliotecaGino B-ianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==