Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

·' Note della Redazione I l'econon1ia nazionale. Speriamo che tale n1ovimento di opinione qualificata cì sio e che di fronte ad esso la classe politica e di governo non si renda responsabile di ulteriori r.itardi, come quelli di cui s'è resa colpevole rispetto al veloce evolversi dei fatti economici e al parallelo aggravarsi di vecchi e nuovi squilibri e deficienze del paese. Salvemini e la contrattazione aziendale Molto opportunamente una Mostra salveminiana è in giro per l'Italia. È stata anche a Napoli ed a Molfetta. Molti socialisti l'hanno visitata. Alcuni esponenti del PSI hanno colto l'occasione fornita dalla Mostra per celebrare Salve1nini e anche per accaparrare al PSI l'eredità di Salvemini. È augurabile con1unque che la Mostra abbia indotto i socialisti meridionali a valutare 11 portata attuale della polemica salveminiana contro i riformisti ed i sindacalisti dì quel tempo, gli uni e gli altri assai più sensibili alle rivendicazioni settoriali dei tesserati del Nord che non alle esigenze di vita dei diseredati del Sud. È augurabile che i visitatori della Mostra diventino lettori di Salvemini e che coloro che vogliono accaparrarsene l'eredità sappiano amministrarla, rifiettendo sulle tesi salveminiane, sul revisionismo salveminiano del socialismo italiano. Se questo augurio dovesse non rin1anere vano, potremmo avere dei socialisti meno refrattari ad intendere il senso democratico del discorso, sulla politica dei redditi che vuole essere anche e prinia di tutto un discorso di tutela delle categorie più deboli - i diseredati del Sud, per esempio - contro la prepotenza di categorie già privilegiate nei confronti di quei diseredati, contro la prepotenza con la quale gli operai dell'ENEL pretendono altri aumenti salariali o i funzionari degli alti gradi della pubblica amministrazione impongono al governo, ed agli stessi sindacati operai, l'arrendevolezza nei confronti delle loro non del tutto giustificate rivendicazioni. Ma intanto qual'è l'atteggiamento dei socialisti, visitatori della Mostra di Salvemini e no·n, nei confronti della contrattazione aziendale? Nei confronti di un tipo di contrattazione, cioè, che potrebbe portare ,al sacrificio sistematico delle categorie più deboli, lasciando via libera alla prepotenza delle categorie più forti; e che, all'interno di una stessa categoria, potrebbe portare al sacrificio dei lavoratori più deboli, lasciando via libera alla prepotenza dei lavoratori che sono più forti in virtù della loro collooazione aziendale? Ecco: la controversia tra fautori della contrattazione collettiva e fautori della con-: trattazione aziendale dovrebbe essere esaminata anche alla luce della polemica di Salvemini contro la « deviazio·ne oligarchica » del socialismo del suo tempo. Ma quanti sono oggi coloro che la conoscono o la ricordano, questa pur tanto illu,:ninante poleniica? - 47 Bi_brotecaGino Bianco

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