Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

Giulio Picciotti que, anche se perd·uta in p·artenza; altri (FUCI e altri movimenti) hanno puntato sull'afferm-azione di quei prin,cipi generali che sono · risultati po,i nella « Premessa » ,e n,ello stesso temp·o sulla difesa dei margini di auto 1 nomia dei movimenti, se~za porre· una rivendicazione totale che avrebb-e co-mportato il rischio di un assottigliarsi proprio di quei margini. Così la FUCI, pur convinta della necessità ,di un·a demo,cr,atizzaizone, si è staccata dalla GIAC, sostenendo la tesi -di com·p-romesso sulla nomina dei presidenti della A.C. ad ogni livello, cioè la nomina su pro•posta, mentre la GIAC ha insistito ·per l'elezione senza l'intervento ,della gerarchia 5 • La FUCI era convinta cl-ellamarginalità della questione in ordine ad una effettiva ·capa,cità di autonomia da parte dell'associazione, come la sua esperienza pa·rticolare, in quanto movimento, dimostrava 6 • Dopo due •anni ,di inten·si lavori si è giunti al testo che ha avuto l'approvazione del p·apa. Può es.sere interessante m-ettere a co-nfronto alcuni passi ,che si riferiscono ai fini dell'.A.C. ed a.I suo rapporto con la gerarchia, contenuti rispettivamente nella lettera di Pio XII di ap,provazione dello Statuto ·del '46, e nella lette·ra di Paolo VI, •del 10 ottobre scorso, ,di a-p·provazione del nuo·vo Statuto. Pio XII scTiveva: « Ci conforta il pensiero di poter degnamente riconoscere i lunghi e faticosi sforzi di quei cattolici ... e di coronare in tal guisa la diuturna e sapiente opera dei Nostri Predecessori, che all'A.C. rivolsero· sen1pre paterna sollecitudine e· fecero di essa forte e fedele strumento per la difesa d'ella Chiesa e dei suoi insegnamenti». E Paolo VI: « Lo speciale interesse con cui, nella linea dei No:stri Predecessori, seguiamo da vicino la valorosa e diletta Istituzione, si fonda sui singolari rapporti di fedeltà, di lealtà e d'i devozione, che sempre, sin d'alle sue origini, hanno unito l'A.C. alla Cattedra di Pietro ». (Ove è -da sottolineare come P'aolo VI accentui il rap•porto -diretto dell'A.C. ,col ponte·fìce). Pio XII esprimeva « riconoscimento » e « incoraggiamento » « della collaborazione dei laici all'apostatato gerarchico... Vedano i laic~ nell'A.C. uno- stimolo a servire Z.aChiesa liberamente, ma con disciplina ». Per Paolo VI, l'A.C. trova « la ragione di una presenza e di una testimonianza, rzella vita della Chiesa, che giustamente si considera tutt'ora come esemplare di un pe,culiare tipo di apostos La FUCI aveva come base di proposta non la ratifica, ma l'eventuale disconoscimento pubblico degli eletti da parte della gerarchia. In quest'ultimo caso, chiare le responsabilità delle parti, l'associazione si sarebbe disciolta o avrebbe indetto nuove elezioni. . 6 GIULIOP1cc1orr1, I cattolici e lo Stato, « Nord e Sud», ottobre 1969, n. 179. 40 Biblioteca Gino Bianco

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