.. Giulio Picciotti l'ambito dli azione dell'Azione Cattolica come organizzazione·_ analogamente per quanto avviene per aliri oggetti, in ogni libera associazione - è so·stanzialmente ( e dobbiamo volerlo) d'efinito da un impegno di visione e promo·zione religios~ della vita umana; ma non per questo è meno· laicale, essendo it laico chiamato· per sua natura anche ad una responsabilità eminentemente ecclesiale; e) che il ' mandato ' eventualmente esistente nei confronti d'ei laici di A.C. richiede esplicitamente una maggiore coerenza della propria vocazione laicale e non un'abdicazione da essa ». Il documento .della GIAC si richiamava ai doct1menti del Co,ncilio per affermare che « l'Ufficio pastorale impone ai Vescovi e ai preti di garantire e di stimolare la crescita di ciascuno di noi secondo la nostra vocazione laicale intesa nel senso più prof onda e completo; ogni menomaz.ione di essa impoverisce la Chiesa». Così « l'impe·gno dei Vescovi» non deve essere o•rientato « a educare dei laici concepiti come clero di riserva o· come supporto strumentalC!, della loro azione ». Si trattava di una battaglia di no•n po,co significato, si trattava di affermare l'autono 1 mia, come p.remessa b,ase per la demo,cratici 1tà dell'asso:ciazione. Ma era una p1 ro·posta che si poneva contro tutta la storia dei rapporti tra l'A.C. e la gerarchia. Se, infatti, nei primi trent'anni di vita delle asso·ciazioni .cattoliche cui si richiama sto·ricamente l'A.C., la norriina dei dirigenti poteva essere avvenuta, e no·n in tutti i casi, .sulla base di una rel1ativa auto•no·mia, p·roprio all'ini~io di questo secolo Pio X aveva ricondotto quelle associazioni ad una responsabilità diretta ed esclusiva verso i rappresentanti d-ella gerarchi,a. Q·u-esto rappo,rto divenne istituzionalizzato con il Concordato del '29, ·che all'art: 43 po1 neva l'A.C. « sotto l'immediata dipendenza dalla gerarchia della Chiesa». Infine, con lo Statuto del 1940 veniva eliminata la partecipazio,ne dei laici all'attività degli organi unitari .dell'A.C., la cui direzio·ne veniva assunta, a tutti i livelli, esclusivamente ,da ecclesiastici. Al vertice della piramide spettava alla « Co•mmissione episcopale per l'alta direzio·ne dell'A.C. » 2 .di im-p·artire le « norme generali » e· la no,mina dei presidenti laici -dei « rami » e dei movimenti, nonché dei relativi ·assiste·nti ,ec-clesia.stici. E 1 ciò fino allo Statuto del '46, quando. s_i torn.ò alla no·mina .di laici alla presidenza degli organi unitari del2 Va detto, per completezza, che per la « Commissione episcopale» vi fu nell'aprile scorso un cambiamento: invece di essere nominata dal papa su proposta della CEI, è stata eletta direttamente dai vescovi riuniti in assemblea, divenendo così una commissione della CEI, col nome « Commissione per il laicato». In questo caso la gerarchia ha innovato nel proprio ambito introducendo il metodo democratico. 36 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==