Alfredo Testi zione del prossimo programma quinquennale, sarebbe quantò mai necessario fare scaturire da una riconsid·erazio·ne •critica di qt1anto si è verificato in questi anni indicazioni precise per porre l'attività di 1pro·gramm·azione· su basi di maggiore solidità e~ effica·cia. La Relazione, d'altra parte, risulta carente anche per le· note che dedica alla politica meridio-nalistica, ancora una volta considerata come una soltanto ,delle tante questioni sul tappeto: ai cui problemi, tranne l'elencazione degli interventi realizzati, non si fa riferimento né in relazione al raggiungimento degli o-biettivi di sviluppo fissati dal programma nazionale, né in relazione agli effetti che sul pro,cesso di sviluppo del Mezzogiorno, potrebbero produrre le diverse politiche ed i singoli interventi specifici da adottare nel futuro più prossimo. È certamente incontestabile che una fase di prolungata espansione rappresenta la pre·messa indispensabile per dare soluzione ai problemi dell'occupazione e del Mezzogiorno. Ma, detto questo, bisogna anche formulare una politica di espansio·ne e definirne gli specifici co11tenuti meridionalistici. In conclusione, la « Relazione previsionale e programmatica per l'anno 1970 » conferma la grave caduta del dibattito politico e tecnico sui temi della progran1mazione economica. Dopo avere, sia pure avventurosamente, elaborato un Piano, e dopo aver tenuto per quasi due ·anni governo e Parlamento impegnati a discuterlo ed approvarlo, ce ne siamo rapidamente dimenticati, e lo abbiamo abbando.nato in un cantuccio a coprirsi di p·olvere, assieme ai tanti altri progetti e provvedimenti di riforma che lo stesso· Piano· indicava con1e necessari alla propria attu 1 azione. Ma se del Piano non si parla più, e se una politica di breve periodo no•n risulta saldamente tracciata, chi guiderà in concreto nei p·rossimi mesi, e co,n quali criteri, l'econo.mia italiana? dà poi davvero prova di eccessivo pessimismo chi mo-stra di temere che le prove cui sarà so1tto,posta la nostra economia nel prossimo futuro potranno costringere a ricono-scere le ragioni di quanti affermano l 1a nostra inc·apacità di trarre lezione dalle esperienze compiute? ALFREIX> TESTI 30 Biblioteca Gino Bianco
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