Alfredo Testi dimento del risparmio• all'interno, accorciando, così la differenza con i tassi medi praticati all'estero e rid,ucendo la convenienza al collocamento dei capitali italiani su alcuni mercati. Parallelamente, si è intervenuti per favorire gli impie·ghi di capitale sul mercato fin·anziario italiano, miglio-rando il listino di bo·rsa con l'ammissione in quotazione di tre istituti di credito di interesse nazionale (Banca Commerciale Italiana, Banco di Roma, Credito Italiano) e di una delle maggiori imprese a p·artecipazione statale, l'Alf,a Romeo. Sono stati ·altresì presentati disegni di legge -che prevedono l'istituzione anche in Italia dei « fondi di investimento» e la co,ncessione di agevolazioni fiscali per gli aumenti di capitale che verranno realizzati da società per azioni nei prossimi cin-que anni. Ora bisogna anzitutto osservare che questo complesso di interventi non sarà realizzato né varrà a rimuovere le divergenze strutturali tra il nostro· mercato finanziaro e i mercati esteri, se non dopo un certo tempo - prevedibilmente non tanto breve - n.el co,rso del quale il nostro mercato finanziario continuerà a,d essere esposto alle violente sollecitazioni pro.venienti dall'estero. Inoltre, nell'attuale situazione dei mercati finanziari internazionali un effettivo superamento delle difficoltà apportate alla nostra bilancia dei pagamenti dai movimenti di cap_itale (che nei prossimi anni si presenteranno sempre più come una componente co,stante delle nostre relazioni economiche internazionali) •potrà essere conseguito solo attraverso• interventi specifici e, se occorre, vigorosi, nella manovra dei tassi d'interesse, e del tasso di sco1 nto in particolare. E tuttavia, anche tale ma-novra pone de~ p-roblemi che vanno risolti. Infatti, se un basso livello -dei tassi di interesse stimola l'espansione ma stimola ·anche l'esodo• dei capitali, un alto livello dei tassi di interesse consente· di risolvere i -problemi della bilancia dei pagamenti ma comporta il rischio di un forte rallentamento del ritmo espansivo, i cui effetti possono poi prolungarsi per periodi più o meno lunghi, co,me è accaduto in Italia per la stretta credi tizia o,pe·rata nel 1963, che ha continuato a far sentire la propria influenza fino ad oggi. A questo riguardo· gi11stamente osservava Augusto Graziani sulle pagine di questa rivista: « Il controllo dell'economia nel periodo breve è stato affidato finora al solo strumento monetario. L'evoluzione della situazione internazionale nel corso dell'ultimo anno rende chiaro che per il prossimo avvenire questo strumento Siarà ins1,1,tficiente, se mano·vrato da solo, a fare fronte alla varietà di problemi che le autorità dovranno affrontare, e che esso dovrà finalmente ess.ere affiancato da al-tri Sitrumenti 28 Biblioteca Gino Bianco
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