Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

·' Il Piano abbandonato I lità dell'offerta: l'a11m1ento dei prezzi che ne de·riverebbe sarebbe tale da inceppare ben presto il meccanismo di finanziamento interno del ·sistema. Ma la Relazione •Circonda questi problemi di un velo di discre- • z1one. Ancora altre questioni rimangono insolute, come quelle po,ste dall'emigrazione di capitali. Que·sto fenomeno, che ha av•uto inizio alcuni anni or so.no, parallelamente alla sem,pre più profonda integrazione dell'econo•mia italiana ·nell'eco•nomia euro·pea, è venuto progressivamente accentu·andosi nel 1967 e nel 1968, in conseguenza dell'alta congiuntura internazionale e dalla cresoente richiesta di liquidità esp·ressa dall'economia statunite11se; e negli ultimi mesi ha raggiunto proporzio,ni tali da rendere improrogabile la soluzione, sia pure progressiva, del problem 1 a. È pur vero che l'attivo della bilancia commerciale nel 1969 atten11erà gli .effetti .dell'esodo dei capitali, con·sentendo di chiudere la bilancia d1 ei pagamenti· con un deficit limitato, che presumibilmente oscillerà tra i 600 ed i 700 miliardi: un ammontare che non è in gr,ado di intaccare seriamente l'attuale livello delle nostre riserve valutarie ufficiali, che ammontano a quasi 3.000 miliardi. Tanto più -che il disavanzo potrà in buona misura essere finanziato attraverso il recupero di valuta conseguente ,alla liquidazione di posizioni creditizie delle aziende di credito nazionale verso l'estero. Tuttavia l'attivo della bilancia commerciale gioca anche nel senso inverso, sia perché in·duce ad aumentare i ,crediti commerci 1 ali co-ncessi ai p·aesi acquirenti, sia p·erché - metten,do a disposizione un avanzo monetario nei conti con l'estero - contribuisce a creare le condizioni p,er una rapida crescita dei prestiti e degli investimenti italiani all'estero, tanto nelle fo,rme consentite dalla legislazione, quanto nelle forme di esportazione clandestina di banconote. D'altra parte, se il deflusso di capitali dovesse CO•ntinuare a manifestarsi in presenza di una riduzione dell'avanzo co,rrente, le sue ripercussioni sull'·an1damento dell'economia italiana non sarebbero certo m-eno sensibili. ,. Anche ammesso che nel corso del 1970 le cause del fenomeno si affievolisca·no, in relazio·ne al rallentamento della tensione sul mercato finanziario statunitense e su quello europeo, è lecito chiedersi se le misure indicate dalla Relazione siano da ritenersi sufficienti. La Relazione a questo riguardo ricorda che si è p·rovveduto, con alcun~ misure di carattere monetario, ad elevare i tassi di ren27 Biblioteca Gino Bianco

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