Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

Alfredo Testi e consentono di chiudere anche quest'anno, la bilancia comrrierciale co1 n un surplus « rilevante», pari a circa 1.300 miliardi. L'insieme de·gli impulsi derivanti dall'a·ndamento delle varie componenti de.Tlado-m·anda globale ha eserci_tato· 1~prop•ria influenza sugli andamer ti produttivi dei singoli settori, che si presentano tutti p•ositivi. L'agricoltura registra incrementi del prodotto lordo in termini reali tali da -consentire il superamento della flessione dal 1968 ed il recupero - e fo,rse anche il miglioramento - dei « livelli p·rimato » del 1967. Anche l'industria denota una dinamica produttiva piuttosto soste·nuta; ed il fenomeno riguarda non solo le attività di costruzio-ni (le quali, largamente stimolate da provvedimenti amministrativi, proseguiranno la tendenza espansiva del 1968, registrando, un i,ncremento del prodotto, lordo superiore al 12-13% ai risultati dell'anno scorso) ma anche le ·attività industriali in senso stretto, che nel corso dell'anno realizzeranno incrementi del prodotto lordo dell'ordine dell'8%. Infine, prosegue co·n regolarità l'espansione delle attività terziarie, mentre la Pubblica Amministrazione amplia le proprie attività ad un tasso ,del 3%. In conseguenza dell'andamento ,combinato dei vari settori, il reddito nazionale lo1rdo, misurato a p·rezzi costanti, crescerà nel corso del 1969 nella misura presumibile del 6,8%, con l'incremento più alto che si sia registrato a partire dalla flessione co·ngiunturale del 1964. La Relazio·ne osserva quindi che « ... la diagnosi sulle prospettive dell'economia italiana effettuata ·nel documento previsionale dello scorso anno, appare in larga misura confermata dall'evoluzio,ne economica del 1969 ». E tuttavia tale evoluzione avviene in presenza di alcuni fenomeni che meritano qualche commento. 3. Anzitutto, l'andamento insoddisfacente del mercato del lavoro. L'agricoltura .perderà -nel corso dell'anno oltre 200mila unità lavorative, confermando così la continuità del processo di rapidissimo e drastico ridime·nsioname·nto del carico di manodo-pera nel settore. Le attività terziarie, co·n un·a brusca inversione ,delle tendenze in atto ormai da alcuni anni, p·erderan·no anch'esse, nel co-rso dell'anno, 200mila unità. L'industria - unico settore ad aumentare la propria domanda di lavoro nel corso del 1969 - offrirà invece occupazione ·a 170mila unità di lavoro in più rispetto) al 1968. Tuttavia il settore industriale non è in grado - sulla base degli anda20 Bibliotec Gino Bianco

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