Girolamo Cotroneo una intelai,atura intellettuale ed emotiv.a » la quale « gli •deriva dalle epoche precedenti, quando an.cota non aveva a sua disposizione una tecnosfera ». Ma a sua « dispo-sizione » o, a lui in « opposizione »? Se ci si attiene a quanto· abbiamo senti~o finora, sembra che il caso sia proprio il secondo, dal momento che non soltanto, come dicono• Huxley e Nic.holson, mancherebbe il coraggio di affrontare questi p·roblemi «con mag.gio,re ·energia intellettu,ale», ma il p·roblema non sarebbe più affrontabile, trovandoci digià nelle condizioni di non poter più ,dominare la « tecnosfera » da noi stessi creata. In questa situazione, allora, che sembra curio·samente riprodurre l'antitesi cartesiana fra res cogitans e res extensa, -cl1e·valore potrebbe avere una revisione dei nostri concetti etici, filosofi,ci e religiosi, i cui « riadattamenti fondame·ntali » rischierebbero• di restare chi11si nella « noosfera »? Non solo-: ma si tratterebbe di riadattamenti impostici dalla « tecno.sfera » e quindi adeguati ad essa, non già capaci di dominarla. Non qL1indi nuovi valori creati autonomamente dell'intelligenza umana, ma valori, diremmo, secondari, semplici adattamenti, incapaci ·di creare nuove situazioni in quanto seguirebbero lo sviluppo.' (che in mancanza e in attesa di altro termine continuiamo a chiamare storico) invece di prec-ederlo, e invece di condizionarlo ne sarebbero condizionati. Può darsi che abbiamo alquanto· forzata la tesi di Huxley e · Nicholso11, i quali in fondo sembrano credere senz'altro che sia ancora possibile all'uomo ri,prendere il dominio della « tecnosfera », a patto tL1ttavia ,di riuscire a creare una « noosfera » unitaria: il che però significherebbe una pa-cificazione dei contrasti politici, una maggiore consapevolezza del destino comune, l'eliminazione di falsi ideali quali il potere, il prestigio, l'orgo·glio, etc., sostituiti da una nuova scala di valo,ri in grado· di riprendere quel dominio sulle « cose » che sempre più sembr:a sfuggirc 1 i di m.ano,. Ma, mentre l'elaborazio,ne di questi nuovi valori non appare neppure iniziata, la « tecnosfera » si dilata sempre più assum.e·ndo quella dimensione autonoma tanto paventata dai due biologi che l'l1anno, individuata e descritta. Quindi, più che fo·rzare la loro tesi, abbiamo, ceTcato di portarla alle -estreme conseguenze: e forse. neppure estreme, ove si pensi che l'apparato tecnologico già in atto deve per necessità crescere su se stesso, non pote11do a questo p1 unto essere più interrotto: e non solo p,er una serie di benefici che esso ha portato e •che continuerà a portare ed ai quali l'umanità non appare tanto disposta a rinunciare, ma anche per quelle implicazioni militari, -di -cui hanno parlato Galbraith e Bernard Lovell, 16 BibliotecaGino Bianco
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