Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

Calogero Muscarà come si è detto, q11ello di ri,durre a tal p·unto i costi di trasporto del greggio da modificare sensibilmente la geo·grafia delle ·dista11ze fisiche. Riferiva il Mo1 nti, in un artico-lo uscito· l'anno scorso che, su una lunghezza di 6000 miglia di percorso, il costo di trasporto di una tonnellata calava da 2500 a 1200 lire se la stazza della nave cisterna passava da 19 mila a 85 mila tonnellate 3 • Si aveva cioè un abbassamento d•el 50% del co1sto di trasporto per un incremento· d·e1la stazza di quattro volte e mezzo. Di fatto, già con le superpetro 1 liere da 85.000 to1nnellate la rotta del Capo tra il Golfo Persico e gli Stati Uniti, più lunga del 70% di quella del Mediterraneo·, sarebbe stata convenie11te rispetto- a quest'ultima tenuto conto del risparmio conseguente al mancato p·agamento del pedaggio di Suez, che ammontava ad un dollaro per tonnellata. Quanto al percorso tra i porti settentrio,nali dell'Europa Occidentale e quelli del Golfo Persico, la parità tra la rotta di Suez e quella del Capo si raggiunge oggi con navi da 150-200 mila tonnellate. E così è avvenuto che, mentre dopo· la prima chiusura di Suez, il 60% dei rifornimenti di petro 1 lio della Gran Bretagna passava per il canale, all'epoca della seconda chiust1ra solo un quarto di essi seguiva la vecchia e più. corta strada ·del Mediterraneo. Tutto questo fa capire co1ne gli esperti stimino oggi che l'importanza di Suez sia diminuita di molto: e affermino che continuando, di questo passo esso, servirà - co,me è stato paradossalme11te detto - da canale di irrigazione per coltivare le patate. I rifornimenti di greggio all'America e ai porti settentrionali dell'Europa occidentale si serviranno sempre più ,delle superpetroliere. E i porti del Mediterraneo - perdurando la chiusura - riceveranno il petrolio mediante gli oleodotti dell'istmo costruiti e in costruzione, si rivolgeranno sempre più alle riserve del Sahara, quand'anche non p•ossano dispo·rre del già progettato sistema di trasporti attraverso il Mediterraneo con oleodotti sottomarini. O infine potranno attingere, almeno in via integrativa, alle stesse superpetroliere che faranno l1a rotta del Capo e che, una volta arrivate nei pressi di Gibilterra, p,otranno trasbordare in navi di stazza inferiore par~e del loro carico facendo capo ad un grande porto mediterraneo per superpetroliere, o ricorrendo, al cosiddetto sistema dell'allibo e cioè al trasbordo effettuato durante il viaggio purché avvenga in zone di mare relativamente p1rotette. Alla lunga non si può esclu,dere che con questi nuovi sistemi il 3 S. MONTI, Dati recenti sulla produzione mondiale di petrolio, in « La Geografia nelle Scuole », Novara, 1968, n. 5, pp. 192-198. 124 • Biblioteca Gino Bianco

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