Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

Francesco Compagna LEZZI. Bisogna un po' specificare! COMPAGNA. Specificheremo anche questo. Si dirà che la speculazione edilizia non ha prosperato soltanto a Napoli. Questo è vero, ma in città come Napoli, dove le risorse pro·duttive sono ancora tanto esigue, l'attività edilizia si co-nfigura come l'industria principale. Ogni piccolo risparmio, ogni capacità imprenditoriale endogena, direttamente o indirettamente sono· convogliati verso l'edilizia, coinvolti nell'edilizia. Ogni cittadino, come affittuario, come piccolo proprietario o più semplicemente come aspirante alla casa, per non parlare della manovalanza diso-ccupata, sottoccupata e occupata, ogni cittadino si sente in ogni modo interessato all'attività edilizia. Di qui una vera e propria dispersione psicologica della coscienza collettiva. Così trova difficoltà a n1aturare una civile consapevolezza delle esigenze di un ordinato sviluppo urbanistico. La congiura permanente dei titolari degli interessi speculativi, co.. struttori rapaci, finanziato 1 ri disinvolti e anche favoreggiatori politici, riesce a prevalere sui pochi o sui mo1t'i i quali, svantaggiati anche dalla perdurante carenza delle leggi e dalla mancanza di un adeguato piano regolatore, si battono per affermare la logica della mo-derna pianificazione territo 1riale contro la logica della rapina del territorio·. Il rapporto tra speculazione edilizia e amministrazione della città è a Napoli più stretto e vistoso, come rapporto' di condizio•namento della prima sulla seconda, di quanto non sia altrove. Questo rappo·rto 1 a Napoli e in tutto il Napoletano 1 - richiamo la sua attenzione, signor ministro, su quanto è avvenuto nella penisola sorrentina e nei Campi flegrei - è stato ed è ancora tale da chiudere tutti gli spazi a quelle forze che vogliono promuovere dal di dentro una rigenerazio 1 ne della vita civile, sociale, econo·m.ica, politica e amministrativa. Mi rendo conto della gravità dell'affermazione che sto per fare, ma devo dire che non ritengo possibile una rigenerazione dal di dentro; il rapporto tra speculazione edilizia e vita amministrativa quale si è confi• gurato e consolidato a Napoli negli ultimi due decenni, deve essere rotto dal di fuori, aiutando, e magari costringendo, le classi dirigenti locali a rigenerarsi, a liberarsi della loro soggezione ai « comparaggi » di cui dicevo. Come è possibile questo? Da· un lato, è la terapia. dell'industrializ110 · Biblioteca Gino Bianco

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