Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

/ Napoli: in1previdenze ~ reticenze Ma il quartiere europeo l'abbiamo costruito,, l'abbiamo costruito sul Vomero e a Posillipo, e la nostra generazione porterà per sempre la vergogna del modo con cui è stato edificato. Ma no11 è alla bruttezza che voglio riferirmi, anche se a questo proposito molto è stato scritto e molto potrebbe essere detto anche i11 questa sede, specialmente per quanto riguarda la distruzione del verde pubblico, a proposito, del quale è stato- anche presentato un appello al Presidente della Repubblica nei . . . g1orn1 scorsi. Non è alla bruttezza, ma è alla insicurezza che orinai ci si deve riferire, e che è tale da lasciar qua11to meno sperare, agli ottimisti o agli ingenui, che no·n si vogliano più commettere e lasciar commettere errori di imprevidenza cl1e, accu•mulandosj, potrebbero essere pagati a prezzo di catastrofi. Intanto il prezzo pagato dalla città e dai cittadini per le imprevidenze della classe dirigente napoletana è già computabile in un certo numero di sinistri, che diventano di anno in anno più freque11ti e più gravi. C'è chi ha parlato di delitto, e può darsi ·che J'im•~ previdenza che ci guida sia delitt11osa; personalmente anzi sarei propenso a ritenerlo. Ma le parole grosse, anche quando sono appropriate, sembra che lascino indifferenti i tetragoni colpevoli di imprevidenza, i quali, per attutire l'eco di quelle parole, sanno avvalersi delle più raffinate tecniche della reticenza organizzata. Le caverne, le fogne. Se ne è parlato e scritto molto in questi giorni. 11 fatto è che se ne è parlato sempre, a Napoli, o quanto meno ne hanno sempre parlato i tec11ici responsabili, gli studio,si seri, i cittadini coscienti; e gli amministratori della città, dal dopoguerra in poi, sapevano che nel sottosuolo di Napoli si celano insidiose caverne; sapevano che l'enorme sovraccarico, statico, provocato• dall'irrazionale espa·nsione edilizia degli ultimi anni, avrebbe a sua volta provocato quelle conseguenze che in questi giorni hanno impressionato la pubblica opinione e suscitato preoccupazioni che io ritengo paragonabili soltanto a quelle relative al futuro di Venezia. Sapevano che il sistema di fogne e col• letto,ri è rimasto più o •meno quello dei tempi di Nicola Amore e ·dei tempi nei quali il Vomero era verde; e che avrebbe dato luogo ai sinistri cui ha dato luogo e che temiamo siano soltanto primi avvertimenti, .. primi sintomi, prime conseguenze. Sapevano che certe azio•ni e certe omissioni avrebbero messo· in crisi il funzionamento stesso delle strutture portanti della città. Tutto questo gli amministratori lo sapevano, almeno dal 1960 in poi, tanto per citare una data. Lo sapevano anche le autorità centrali. Tutto quindi poteva essere previsto; e_da alcuni era stato previsto. Perciò è stata tetrago11a e recidiva l'imprevidenza di coloro che avevano 107 Bibroteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==