Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

.. La « vittoria 111utilata » nunziare nell'atteggiamento sonniniano il pericolo di nt1ove guerre: il « revanchismo » può nascere da situazioni reali, ma può anche nascere da una patologica deformazione di appetiti e di te11denze. La vitto·ria italiana fu vittoria piena e niente affatto mutilata: e lo fu non soltanto perché conseguimmo l'annessione delle terre irrede11te - quelle autentica1nente irredente: Trento, Trieste, Fiume e Zara -, ma perché vi fu un pugno di uomini che, dopo avere voluto l'intervento in guerra, vollero· una pace non vendicativa né pu11itiva né predatoria, ma coerente agli ideali e ai princìpi per i quali i combattenti immolarono le loro vite e il loro sangue. L'intenrentismo democratico non va esente da censure: anch'esso infatti si rese responsabile, durante il periodo ·della neutralità, di co.mplicità coi nazionalisti, nella camp·agna di odio e di persecuzione, che agevolò il colpo di Staio antip·arlamentare di Salandra il 17 maggio 1915 19 ; essi, più ancora degli altri consorti di lotta, si fecero assertori dell'insegna « delenda Austria », la cui attuazione costituì una delle principali sciagure per l'Europa. Ciò nondimeno i loro scopi di guerra rispondevano a valori autentici dello sviluppo sto,rico dell'umanità, e il loro atteggia1nento di fronte ai problemi della pace salvò l'onore del nostro paese. Purtroppo il veleno della « vittoria mutilata » ebbe il sopravv.ento, e con l'avvento del fa~cismo divenne il pane quotidiano elargito agli italiani. ANTONINO R:ePACI 19 Si veda Op. cit. a nota 9. 105 Bib ioteca Gino Bianco

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