Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

.. La « vittoria mutilata » I Certamente non avrebbero più interessi vitali da rivendicare contro l'Italia, e i sentimenti finiscono per modellarsi sugli interessi. Ché se, ciò malgrado, volessero esserci nemici, noi avremmo di fronte alla loro ingiusta ostilità la coscienza del mondo per alleata ... » 10. Da questo momento gli alleati di ieri divennero i nuo1 vi ne1nici: Bissolati prese il posto di Giolitti, le st1e proposte di pace ve11nero tacciate di nuovo « parecchio »; la democrazia interventista fu qualificata di vari epiteti, quale « panciafichista », « rinunciataria », « vile » e via dicendo. Merita al riguardo rileggere alcune battute di un articolo di Mussolini in comme11to al discorso• della Scala, il cui tito,lo -dice già molto, Il delitto: Più si medita a mente fredda, all'infuori delle eccitazioni passeggere del primo tumulto, e più ci si convince che quello compiuto dall'on. Bissolati è un vero e proprio delitto di lesa patria. C'è una singolare, una straordinaria analogia fra ciò che succede oggi e quello che accadde nel 1915. ...Tutti sanno che l'occupazione militare dell'Alto .t\dige è definitiva. Lo sanno anche i tedeschi Tutti sanno, e frequenti notizie di ciò ci vengono fornite dal Co1.. mando Supremo, che un'opera assidua, paziente, liberale, di ipenetrazione italiana, è stata intrapresa nell'Alto Adige e con risultati felici. Tutti sanno che le prime spiegabili resistenze sono state vinte, ma tutti sanno che in alcuni centri, special~ mente a Bolzano, pochi elementi pangermanisti considerano l'occupazione italiana provvisoria e si permettono di « fronteggiare» le nostre autorità militari. Tutti sanno che nell'Alto Adige sono state aperte scuole italiane, frequentate da centinaia di scolari. Ebbene, mentre questo processo di italianizzazione è in corso e si delinea il suo successo l'ex ministro Bissolati diventa tirolese, incoraggia, col suo discorso, le resistenze dei diversi Mayer di Insbruck, dei diversi Parathoner di Bolzano e giunge fino a evocare un nuovo Hofer all'eventuale insurrezione tirolese di domani contro l'Italia. O è incoscienza o è delitto. Gli italiani, anche quelli del Secolo, non possono uscire da questo ferreo dilemma. Non si dica che si tratta di « opinioni». Queste opinioni, l'on. Bissolati, doveva manifestarle prima del fatto compiuto, in altro modo e in altro momento. La real,tà è che l'on. Bissolati è diventato il leader dei tedeschi, il loro uomo, la loro bandiera, il loro vangelo. Per fortuna i .Mayer, i Perathoner del Tirolo, che il povero Bissolati, seguendo la nomenclatura geografica austriaca confonde coll'Alto Adige, si saranno già accorti che l'on. Bissolati non rappresenta in Italia niente e nessuno. Al Brennero siamo giunti e a1 Brennero resteremo: per il plebiscito unanime di quaranta milioni di italiani! 11 • Lo spirito delle « radiose giornate » riesplode con rinnovata virulenza: ex neutralisti e interventisti rinitnciatari vengono, messi in un sol mazzo: e ha così inizio una n11ova fase della guerra civiìe. 10 Il testo integrale del discorso è rip,rodotto in A. REPACI e C. NAVONE, Dio e Popolo - Antologia del Risorgimento e della Resistenza, Ed. Bottega d'Erasmo, Torino, 1961, pag. 210 segg. 11 « Il Popolo d'Italia», 14 gennaio 1919. Rip~od. in Opera Omnia, Ed. Le Fenice, Firenze, ,1956, vol. XII, pag. 141. 99 · SibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==