Nord e Sud - anno XVI - n. 119 - novembre 1969

Girolamo Cotroneo zazione è responsabile (o irresponsabile) un'anonima e ·sempre misteriosa burocrazia di « esperti ». Questo parossismo organizzativo (salvi ovviam·ente i vantaggi che ,comporta) ha finito praticamente col çancellare la figura dell'uo·mo faber fortunae suae, dal momento che la fortuna dell'individuo è strettamente legata no·n solo a quella della società in cui vive, ma p·ersino a quella di altre so1cietà: e ·di questa maggiore vulnerabilità, che è andata crescendo co1 passare del tempo, con l'organizzarsi di Stati a dimensioni continentali, si so•no visti e si vedono esempi memo·rabili, quando nazioni intere subiscono il contraccolpo di ·crisi eco·no.miche ap-ertesi in paesi lo-ntani, o quando una rivoluzione, un co1 lpo di Stato, una guerra, possono tenere in apprensione e in angoscia uomini che· vivono dalla parte opposta della terra. E questo perché le storie dei popoli, dopo avere corso a lungo su vie •diverse, si so,no a11date a mano a mano incontrando, sino a diventare oggi, salvo qualche area residua, una sola storia. Questa nuo·va dimensione, che ha creato una 11uova co·ndizione umana, ha reso po~sibile (o ha addirittura richiesto.) il sorgere e lo svilupparsi di una « scienza » improponibile per il passato, e •Cioè la scienza dei « futuribili », della « previsione », delle « indagini sul futuro ». E l'ha resa possibile proprio perché garantita dal presupposto che il futuro, non esisterebbe quasi più come futuro « indivi..: duale », 1na co·me futuro « co1lettivo• ». Aristotele aveva detto che no·n •del « particolare » si dà scienza, ma solo dell' « universale »: una « ·scienza d·el futuro• » era pertanto improponibile fino a quando esso era visto come una somma (che solo la po•sterio·re storiografia trasformava in sintesi) di destini individ11ali' e quindi impreve·dibili. La stessa antichissima ars divinatoria, anche se in essa no,n man,cavano le ·profezie a livello cosmico, si atteggiava soprattutto a rivelazione del futuro individuale, ,della so·rte· dell'uomo che chiedeva agli dei di rivelargli il proprio d·estino. Ma una volta che il destino del singolo è incasellato in quello della so·cietà in cui vive, la quale, a sua volta, è incasellata in strutture ancora più ampie, sino praticam.ente ad una dimensione universale, allora questa nuova « scienza » ,diventa possibile. Per.ché se il destino individuale era sulle « gino·cchia di Giove », quello co1lettivo è invece· nelle mani degli esperti di statistiche, ·dei pianificato-ri economici, dei computers, degli « addetti ai lavori », insomma, che universalizzandolo lo rendono pre·vedibile. Questo naturalmente non significa (o non significa ancora) ·che stiamo assistendo alla nascita di una scienza i cui risultati sarebbero 8 BibliotecaGino Bianco

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