/ La lu11ga paura di Bucarest ticamente finito. È chiaro che in queste condizioni la Romania no.n poteva che rinunciare ad una difesa ad oltranza del·la primavera di Praga. E tuttavia non è difficile cogliere, fra le righe della risoluzione approvata dal congresso, 11n accenno critico all'URSS, quando, riprendendo le parole di Cea11sescu alla conferenza di Mosca, si dice: « Il congresso considera necessario inte11sificare la lotta ... per la soppressione delle basi militari straniere e il ritiro di tutte le tru·ppe dal territorio di altri stati, all'interno dei loro confini nazio.nali ». Il congresso non ha discusso apertame11te nemmeno del conflitto cino-sovietico, verso il quale la Romania osserva una rigida neL1tralità. È stata, però, ribadita la volontà di sviluppare le relazioni con tutti i paesi socialisti e difendere l'unità del movimento operaio suilla base del rispetto assoluto• dei principi del marxis1no-leninismo e dell'internazionalismo proletario. Di estrema importanza è il punto in cui la risolt1zioi1e afferma che « il congresso dà mandato al e.e. di non pren 1dere, nel1 la soluzione delle divergenze po'1itiche ed ideologiche, la via della oritica e del'la co·ndanna di altri partiti e di adoperarsi, invece, per la soluzione di queste diverge11ze tramite discussioni da partito, a partito » 4 • La Romania ha voluto. prendere le dovute precauzioni nell'eventualità di uno show-do117n fra Cina e URSS: auspicando 1 gli inco·ntri bilaterali co,me mezzo per la risoluzione delle controversie, Bucarest mira a scongiurare l'ipotesi di un nuovo vertice comunista, e di un'eventuale scomunica di Pechino, alla quale, comunque, vincolati come sono dal mandato congressuale, i dirigenti rumeni non potrebbero in nessun caso aderire. Anche la posizione della Romania all'interno del eomecon e del Patto di Varsavia non ha s11bìto1 modifiche. Poiché Bucarest si o·ppone ai disegni di integrazione economica basati sulla costituzione di organismi sovranazio11ali e sull'elaborazione di t1n piano econo·mico interstatale, lo sviluppo della cooperazio,ne fra i paesi del Comecon deve conciliarsi con l'esigenza di « non intaccare, in nessun modo, i piani economici nazionali, l'indipendenza delle unità econon1iche di ciascun paese ». Tra le varie forme di co,llaborazione, le preferenze dei rumeni vanno agli accordi di lunga ,durata, contenenti obblighi precisi per le parti contraenti, in mo1 do che gli acco,rdi stessi vengano arimonizzati con gli obiettivi dei piani nazionali. Comunque, anche all'interno del eomeco,n Bucarest si vuole assicurare un ·certo margine di libertà, prop,ugnando il diritto dei ·paesi membri di aderire o meno alle iniziative co1nunitarie. St1l piano militare, la posizione della Romania è altrettanto orig.inale. Favorevole allo scioglimento contemporaneo ,della Nato e del Patto 4 Resoluzia Congresului al X-lea al P.l".R. in « Scinteia » 8155, 13 agosto 1969. 89 . . _Bbi ·I iotecaginobianco
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