Enrico Vitiello dei canali verticali del partito e di accrescere il potere decisior1~le della base. Una no1 vità di questo congresso è stata, infatti, la designazione dei candidati al C.C. da parte delle assemblee precongressuali e, più in generale, la norma secondo la quale nella formazio·ne degli organi direttivi, a qual11nque livello essi appartengano, bisogna tener conto delle proposte delle organizzazioni subordinate. La partecipazione degli iscritti è inoltre destinata ad allargarsi: in 01rdine ai diversi problemi si potranno, co1stituire del·le co·mmissio,ni di lavoro, di cui possono far parte comunisti competenti in materia, anche se 110n rico1 prono cariche ·di partito. A questa serie di innovazioni e di emendan1enti miglio 1 rativi apportati allo stat1.1to fa eccezione l'abo1izio,ne della norma sull'incompatibilità fra cariche pubblicl1e e qL1eliledi partito. La cosa, giudicata con criteri strettamente formali, acquista un significato negativo; occo·rre peraltro tener presente che si tratta di una decisione dettata da particolari considerazioni politiche. Infatti, il caso più vistoso di incompatibilità è stato, fino1 ra, quello di Ceausescu, che •dal 1967, oltre che segretario· del partito•, è anche Capo dello Stato. Poiché la rinuncia di Ceaus-escu ad una delle due cariche non è stata giudicata opportuna, potendo essere interpretata come un indebolimento della sua posizione, si è resa necessaria l'abrogazione della norma per eliminare una situazione in contrasto. con lo statuto. A livello internazionale, il congresso del P.C.R. è stato seguito con notevo1e interesse, essen·dosi svolto immediatamente dopo la visita di Nixon. L'accoglienza quasi trionfale riservata al presidente americano, l'entusiasmo della folla, superio,re alle previsioni e fo·rse ai desideri degli stessi capi co-m11nisti, e, non ultime, le suggestioni della stampa che si è compiaciuta di rilevare gli aspetti pittoreschi dell'avvenimento, hanno alimentato illazioni frettolose sugli sviluppi futuri della politica rumena e, in particolare, sui riflessi cl1e l'avvenimento avrebbe potuto avere sulla collocazione internazionale del paese. Le conclusio,ni del congresso rap·presentano 1 una chiara srnentita alle interpretazioni arbitrarie date all'avvenimento. Ceausescu, infatti, attento, agli interessi e alle conve- _nienze del paese, si· è guaridato dal co1 mpiere passi falsi, --che avrebbero potuto compro 1 mettere il delicato equilibrio in cui opera la diplomazia rumena. Sulla questione cecoslovacca, che, insieme al conflitto con la Cina, rappresenta per l'lJRSS il problema più spinoso, la po,sizione della Romania si è ammorbidita rispetto a quella assunta un anno fa. A cambiare è stata in effetti la stessa situazione interna della Cecoslovacchia. Il « nuovo• corso » ormai non è che un ricordo e Dubcek un uomo poli88 Bibiiotecaginobianco
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