.. / La questione ortofrutticola retta conseguenza, il continuo e inco,ntrollato aumento dei prezzi. Accade così cl1e, mentre nelle campagne i prezzi di prodotti ortofrutticoli sono esposti a notevoli ribassi a causa dell'andamento stagionale e del livello delle esportazioni, sui mercati al dettaglio queste variazioni si avvertono in maniera insignificante, mentre è ormai chiara la « vocazione » a faT scattare i prezzi soltanto verso l'alto. La situazione, come abbiamo detto, si è incancrenita: fino a quindici anni or sono per risolvere questi problemi sarebbe stata sufficiente una radicale riforma, atta a trasformare i mercati all'ingrosso da « recinti chiusi» in mercati aperti. La situazione è diventata negli ultimi anni più co1 mp1 lessa (il pTof. Rossi Doria Lo notò già nel 1962 in un Co,nvegno tenutosi a Foggia) 3 e richiede un intervento in p·rofondità. Data l'evoluzione del nostro sistema distributivo•, con la sempre maggiore importanza che in esso vi stanno assumendo i « supermercati », una liberalizzazione dei mercati all'ingrosso servirebbe a poco se, contemporaneamente, non si migliorasse tutto il sistema. Nel 1963 - un anno dopo la relazione di Rossi Doria - i supermercati erano, in Italia, 96 soltanto. Nel 1968 il loro numero è salito a 280. E si può ritenere, sulla base di quanto è già accaduto in tutti i paesi industrializzati, che entro i prossimi 10 anni ,almeno il 70 per cento del commercio al dettaglio sarà svolto in Italia dai Supermercati. Quasi tutto il restante 30 per cento sarà invece organizzato per l'acquisto dei prodotti dai contadini, in « unioni volontarie tra grossisti e dettaglianti » e « gruppi d'acquisto tra dettaglianti »: che del resto, hanno già fatto la loro comparsa nel nostro paese. Si tratta di un fatto positivo, ed a poco varranno le resistenze opposte dalle organizzazioni dei detta.glianti. Ma c'è un aspetto del problema che non bisogna trascurare. Se i Supermercati e le associazioni di dettaglianti si rivolgeranno per i loro acquisti direttamente ai produttori, annullando così la figura del grossista, essi finiranno per co,stituire un nuovo monopolio nel commercio dei prodotti ortofrutticoli. Ed è sciocco illudersi che questo possa ripercuotersi favorevolmente sui p,rezzi, sia per i consumatori che per i contadini. Un settore commerciale più moderno e agguerrito non sarà certo indo1 tto. a praticare condizioni migliori ai produttori, ,a meno che questi ultimi non riescano a concentrare l'offerta e a rendere quanto più uniforme è possibile la qualità dei prodotti. Non si tratta di creare una piccola rete di cooperative, che sarebbero uno strumento vecchio per far fro,nte ad una situazione nuova; occorrono grandi e mo:derne. 3 Gli atti del Convegno sono raccolti nel volume: L'avvenire delle terre di nuova irrigazione, Editori Laterza, Bari 1962. 83 , Bibliotecaginobianco
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