Nord e Sud - anno XVI - n. 118 - ottobre 1969

... La questione ortofrutticola t~rno di tutta Italia, È chiaro, quindi, che la leggina del 1959 è stato un semplice espediente per evadere dalla so1stanza del prob1ema. Comunque, si è ora creato uno stato di fatto in virtù del quale i Comuni vietano generalmente la vendita all'ingrosso dei prodotti ortofrutticoli al di fuori delle « mediazio 1 ni ». Così queste ultime sono diventate altrettanti spazi chiusi all'interno· dei quali, anche quando non agisce la « mafia » o la « camo 1 rra », si formano fatalmente piccole o grandi consorterie di personaggi che, di fatto, impo•ngono i prezzi ai produtto,ri e praticano la prima gravissima strozzatura del mercato, a danno dei consumatori. C'è da dire che la stessa legge del 1903, ritoccata con quelle successive del 1925 e del 1959, non attribuisce ai Comuni l'esclusiva delle contrattazio,ni all'ingrosso, ma soltanto il pieno controllo dei mercati comunali. Il che, seco·ndo il parere espresso dal Consiglio di Stato, significa che fuoTi dai recinti di questi mercati la compra-vendita dei prodotti ortofrutticoli dovrebbe svolgersi liberamente e cl1e quindi i Comuni no,n avrebbero la faco1 ltà di vietare la compra-vendita al di fuori dei mercati co1 munali né quella di imporre a carica degli operatori « esterni » tributi particolari. E tuttavia, a parte qualche caso isolato, nessuno cede al costoso desiderio di ricorrere al Consiglio di Stato per affermare il pro·prio diritto a svolgere l'attività di « grossista ». I Comuni esercitano 1 perciò in questo campo un monopolio assoluto. Al tempo stesso, si preoccupano molto raramente dell'efficienza dei mercati e, quindi, degli interessi dei consumatori o dei contadini. Nella migliore delle ipotesi, e cioè quando il mercato all'ingrosso della frutta e degli ortaggi non è strumento di « clientela » o di particolari « intrallazzi », la principale preoccupazio,ne diviene quella di gestirlo in maniera tale da assicurare alle casse comunali il massimo 1 ricavo di tributi. Si spieg,a così il mo-- tivo per il quale quasi tutte le « mediazioni » si svolgono senza l'ausilio di attrezzature moderne, in particolare di quelle necessarie per la com~ servazione dei prodotti. E poiché gli ortofrutticoli sono un tipo di merce particolarmente deteriorabile, la mancanza di magazzini-frigo 1 rifero causa uno spreco di cui i grossisti si rifanno prontamente aumentando ulteriormente i prezzi. A questo si aggiunga che le dimensioni dei mercati diventano sempre più picco1 le rispetto 1 alla crescita delle città e alla dilatazione dei consumi. Fin qui abbiamo sfiorato appena l'argomento delle « mafie» e delle « camorre » che spesso dominano i mercati all'ingrosso dei prodotti ortofrutticoli. Pure, le mafie e le camorre hanno spesso « tinto di giallo » questi mercati. Ogni anno si registrano decine di episo1di di cronaca 81 Bi biiotecaginobianco

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