Mario Pendinelli significa che le pesche vendute a Ro·ma al dettaglio a 600 lire al chilogrammo, sono state pagate ai contadini non più di cento lire al chilo. No,n si tratta di un problema nuovo. Ogr1i anno nei mesi estivi, quando nelle redazioni dei giornali scarseggiano le notizie ed i prezzi raggiungono i livelli più alti, i quotidiani dedican~ p•arecchie co1lonne di piombo al « caro frutta ». E, da qualche tempo a questa parte, anche il Ministro del Tesoro sta trovando il modo di sottolineare il pericolo che rappresenta per l'economia italiana la continua ascesa dei prezzi al minuto, e dei prezzi degli ortofrutticoli in particolare. Del resto, già nel 1955, quando a11cora rrtalia non era entrata nella società dei consu·mi, e quindi il problema aveva dimensioni più modeste rispetto a quelle attuali, gli « amici del Mondo » denunciaro•no in un Co1 nvegno di cui l'editore Laterza ha racco'lto gli atti in un vo1ume 1 , la I medioevale organizzazione dei mercati italiani ed i riflessi che essa aveva sia sulla città (tra i consumatori), sia sulla campagna (tra i contadini). A distanza di quattordici anni dal Convegno de « Il Mondo » l'Italia è cambiata in tante cose. È cresciuta. Il problema dei mercati agricoli non è stato risolto: perciò si è ingigantito e si è incancrenito. Fino al punto da rappresentare una contraddizio11e macroscopica in un paese che comincia ad essere invaso dai supermercati e dalle nuove tecniche della distribuzione di massa. Gli « allarmi » estivi della grande stampa d'informazione e quelli stessi del Minis~ro del Tesoro devo1 no concretizzarsi in una riforma del nostro sisten1a co1m111erciale. Del meccanismo in base al quale si effettua, oggi, la distribuzione dei prodotti. Sgombriamo il campo da una prima obiezione: in alcuni ambienti, naturalmente interessati, si cerca di accreditare un discorso secondo il quale il costante aumento dei costi di produzione avrebbe determinato la progressiva ascesa dei prezzi dei p1 rodotti ortofrutticoli. Effettivamente i costi di produzione sono, aumentati. Ma in una misura cl1e non è certamente proporzionale all'aumento dei prezzi al dettaglio. D'altro canto, gli stessi aumenti dei costi di produzione sono stati largamente compensati dalla « resa », generalmente maggiore, che si ottiene attualmente per ogni ettaro coltivato. L'introduzione di nuove varietà selezionate di piante, l'uso serr1pre più frequente di potenti concimi chimici e di efficaci antiparassitari hanno consentito di conseguire livelli produttivi nemmeno, pensabili in passato. · Né si può dire che l'incremento dei co,nsumi (dovuto alle co,ndizioni migliori di vita di cui godo,no oggi gli italiani) abbia provocato una carenza nella dispo·nibilità di prodotti ortofrutticoli, , tale da giustificare, o almeno da spiegare, il continuo rialzo dei prezzi. A parte l'osservazioine 1 I Padroni della Città, Editori Laterza, Bari 1957. 72 Bibiiotecaginobianco
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