' / IJe piccole città così si pitò dire, il punto sulla situazione, riassumendo brevemente le ragioni pro e contro lo sviluppo sia di grandi organismi urbani, sia di città piccole e medie, fino a dare vita a una vera ·e propria arringa in difesa di queste ultime. Qual'è il ruolo che le città piccole e medie possono svolgere nell'ambito della regione con tanto varitaggio rispetto agli organismi maggiori della gerarchia urbana? Innanzi tutto un ritolo demografico: le città piccole e medie posson.o cioè assorbire il -flusso di popolazione che lascia la campagna e impedire qitindi un ulteriore congestionamento della grande città. A questo _proposito anzi recenti indagini hanno dimostrato che grazie allo sviluppo dei mezzi di con1unicazione le giovani. generazioni preferiscorzo non allontanarsi troppo e auspicano la creazione in lo1co- di nuovi posti di lavoro. In secondo litogo un ruolo indi-tstriale: la città piccole e . medie possono, cioè, accogliere l'industria che emigra dalla grande città per mancanza di spazio o per l'alto costo del terreno ecc., ma che al tempo stesso deve disporre di certe infrastrutture e di certi servizi. Ma soprattutto le città n1edie e piccole possono svolgere un ruolo terziario, attraverso il quale meglio esprimono la regione circostante e meglio si esprimorio in essa. Le grandi metropoli regionali, infatti, proprio per la rarità dei servizi che possono offrire, sono elementi che rimangono in un certo senso sovrapposti alla struttura urbana della regione. Le città medie e piccole invece riman.gono perfettamente integrate nella regione e possorzo quindi svolgere meglio quelle funzioni amministrative, giudiziarie, comn1erciali, di servizio, necessarie alla vita della regione stessa. · A queste con.sideraziorti se ne posso110 aggiungere altre di ordine sociale: le città di piccole e medie dimensioni possono infatti offrire i vantaggi della gra11de città eli1ninandone gli i11convenienti che derivano dalla congestione. E quindi a favore delle città piccole sono da segnare anche la possibilità di condurre un ritmo di vita più tranquillo e disteso, e la possibilità di partecipare più attivamente alla vita amministrativa, intellettuale e sociale della città. Naturalmente nell'ambito delle città 1nedie e piccole si possono stabilire delle soglie dimensionali che permettono di caratterizzare meglio ogni categoria e di i11dicarne le furzzioni specifiche e il ruolo che possono svolgere nella regione. Contrariamente a quan,to si potrebbe pensare, l'articolo della Vey-. ret-Verner non vuole condannare in assoluto le grandi agglomerazioni, ma vuol dimostrare attraverso un ragionamento lucido e stringato che una politica di aménagement del territorio, nel formulare le soluzioni 69 Bibliotecaginobianco
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