Editoriale Quanto al disegno del PSU, di accaparrarsi una grossa fetta del settore di corpo elettorale che è alla giuntzlra fra DC e destra, si tratta di un disegno che potrebbe realizzarsi soltanto nell'ipotesi che il ricorso alle elezioni avesse luogo quando itn esperimento di governo bicolore (DC-PSI), dopo effimera durata, si dovesse concludere con itna aggravata tensione fra le correnti della DC: determinata da una più scoperta col'npron1issione del partito a sinistra, fino ai con1unisti. È evidente, però, che la DC - piuttosto che cadere in questa compromissio11e, secondando il disegno concorrenziale del PSU, e rischian.do comunque di perdere a destra anche più voti di quanti non ne abbia perduti nel '53 e nel '63 - sceglierebbe quel ricorso alle elezioni del quale potrebbe sempre addossare la colpa allo scissionismo socialista, alla rissosità socialista, all'impotenza socialista. Questa analisi induce quindi a ritenere che la DC, a rigore di logica, non sia disposta a rischiare il governo bicolore con il PSI; e che, d'altra parte, così il PSI come il PSU, una volta che si fossero resi conto dell'astrattezza dei loro disegrLi, rispettivamente quello di pervenire alla formazione di un governo senza il PSU e qitello di sottrarre voti alla DC e al PLI nel settore più fl,uido dell'elettorato italiano, non abbian.o alcun interesse obiettivo a fornire alla DC plausibili motivi di ricorso alle elezioni anticipate in un clima caratterizzato da crescenti preoccupazioni dell'opinione pubblica per l'equilibrio de1nocratico e la stabilità politico-istituzionale. b'd allora, sempre a rigore di logica politica, il ritorno .al centro-sinistra organico dovrebbe imporsi come stato di necessità. Sen.nonché potrebbe essere un centro-sirListra formalmente organico e sostanzialn1ente sn.aturato: non solo rispetto a quello consentito ieri dall'unificazione socialista, ma anche rispetto a quello consentito avant'ieri dalla convergenza del PSDI di Saragat e del PSI di Nenni: è un fatto che il PSU di Preti ed il PSI d'i De lvlartino non tendono a convergere, ma a divergere. Di qz,ti la giusta preoccupazione del PRI e la sua ragionevole proposta: predisporre, d'intesa con il PSI e con il PSU, una nuova piattaforma politica, di rianimazione e messa a punto della strategia delle riforme, di riqualificazione della politica di centro-sinistra, di consolidamento delle forze collocabili nello spazio fra DC e PCI, lo spazio che si è dimostrato, per così dire, e non da oggi, il più franoso di tutto lo schieramento den1ocratico, onde, a causa di questa franosità, rischia oggi di 'Venir meno la condizione stessa del rec1,1,perodella politica di centro-sinistra, quale che sia lo stato di necessità che impone questo recupero: rischia di venir meno, anzi, la condizione stessa della stabi5 ' ·~ Bibliotecaginobianco
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