.. / Giornale a più voci zione del ministro, che si tratta proprio di operare interventi discriminatori a vantaggio dei mezzi pubblici; una discriminazione niente affatto « odiosa », dal momento che sarebbe fatta nell'interesse di tutti. UGO LEONE L'informazione negata Con uno scritto non privo di genialità e di suggestione apparso su « L'Espresso » durante la ·scorsa estate, Umberto Eco ha aperto un vivace discorso,. in cui si è successivamente inserito Piero Ottone e che è culminato nella polemica fra Eugenio Scalfari e Indro Montanelli sul p,roblema dell'inforimazione giornalistica. Argomento di grandis,simo interesse, questo: e che permette di portare avanti una discu·ssione su una questione che forse fino a qualche anno fa sembrava addirittura inesistente nei paesi d·emocratici, cioè quello della libertà di stampa e più particolarmente quello sulle fonti di informazione. Che fino a qualche anno fa un problema del genere non esistesse, o n1eglio ancora non si ponesse, al,meno in Italia, ci pare una co,sa certa: forse perché dopo il lungo e non dimenticato periodo della censura fascista sui giornali, il fatto di avere una stampa non sottoposta a controlli governativi, non condizionata dalle veline ministeriali, li1 bera di esp,rimere il proprio consenso, e ancora più spesso il proprio dissenso, alla linea politica del governo, a cui si aggiungeva la pluralità degli indirizzi ideologici e politici dei giornali, appariva una tale conquista, che non solo andava difesa da qualunque tentativo di restaurazione autoritaria (anche se mascherata), ma era considerata addirittura l'optimum, il migliore dei modi possibili per avere una inforimazione autentica ed una autentica libertà. Ma, com,e si diceva, da qualche tempo a questa p,arte, questo ottimis.mo, questa fiducia appaiono scossi fino alle loro fondamenta: la più recente critica sociologica elaborata da famosi studiosi quali Max Horkheimer, lo scomparso Theodor W. Adorno, e portata alle estreme conseguenze da Herbert Marcuse e dai suoi molto meno provveduti discepoli, ha profondamente scosso i correnti convincimenti sulla « libertà di stampa » n·ei paesi democratici dell'Occidente, denunziando l'esistenza di centri occulti di potere che manipolano a loro piacimento le informazioni, la difficoltà che le minoranze incontrano nei tentativi di fare circolare le loro idee, escluse com,e sono dai grandi canali di informazione, i monopoli dell'editoria: tutti i limiti, insomma, i condizionamenti a cui è sottoposto .il lettore medio, costretto a pensiare in maniera « unidimensionale ». Sono questi, naturalmente, dei problemi reali, aggravati inoltre dalla diffusione massiccia, e in forma monopolistica, della radio e della televi61 BibHotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==