Nord e Sud - anno XVI - n. 118 - ottobre 1969

Ugo Leone principale traguardo che si pone all'Italia nel prossimo decennio, secondo le indicazioni del « Progetto 80 ». A tal proposito, il primo obiettivò da raggiungere - si legge nella relazione del prof. Augusto Clerici - è l'attrezzatura delle aree metropolitane, « concepita come il mezzo per conseguire un efficiente assetto territoriale ed impostata su una corretta logica delle scelte di investimento e di esercizio, particolarmente nel campo dei trasporti pubblici ». Ma, per raggiungere questo obiettivo, è necessaria la definizione di precisi indirizzi nella politica dei trasporti. La quale deve dedicare, fra l'altro, maggiori sforzi all'integrazione di tutti i sistemi di trasporto 1 operanti in un'area metropolitana. Ne deriva, come ha suggerito il gruppo Clerici (Borgia, Cagnardi, Centolani, Mazzuolo, Quaglia, Spallino, Zambrini) la necessità di un nuovo ordinamento istituzionale da assegnare a tutto il settore della viabilità e dei trasporti pubblici locali, « anche attraverso. la rapida formulazione di norme transitorie che, condizionando metodi amministrativi, principii di programmazione e processi di formazione delle decisioni, permettano di rendere compatibili i progetti già avviati con il razionale assetto futuro dei trasporti nelle aree metropolitane ». L'aspetto più tipicamente « gestionale» del problema è stato, infine, trattato dal sindaco di Milano Aniasi (relatore di sintesi del g·ruppo Bellini, Cirenei, De Brasi, Larini), il quale ha posto in luce gli aspetti tecnici e finanziari che dovrebbero condurre alla scelta dei tipi di infrastrutture più idonei alla produzio 1 ne del servizio. Messa in luce la necessità di arrivare ad un unico quadro decisionale e operativo che tenga conto di tutti i sistemi di trasporto esistenti, Aniasi ha quindi pro-posto il ricorso ad una « agenzia centrale estremamente agile, da non confondersi con una struttura macchinosa quale invece po1 trebbe ap·parire un ente nazionale, cui affidare il compito di coordinare le attività degli enti di trasporto locale ». Con l'augurio, aggiungiamo no1 i, che un tale organismo, se si creerà, non diventi una riserva di caccia per posti di sottogoverno·. Insomma, questa edizione della Conferenza di Stresa è stata una specie di processo all'automobile alla quale sono stati contrapposti (ci riferiamo sempre alla circolazio 1 ne nelle aree metropolitane) i mezzi di trasporto pubblici. Il decongestionamento del traffico urbano tramite un massiccio intervento nel settore dei trasporti pubblici, di superficie o in sotterranea, è la soluzione che d·a più parti è stata indicata a Stresa ed è quella sulla quale bisogna maggiormente insistere, spingendo alle estreme conseguenze gli scoraggiamenti alla circolazione dei mezzi privati nelle aree urbanizzate, in favore dei mezzi pubblici. A tal proposito il ministro Gaspari ha detto che è indub-bio doversi riconoscere nelle aree urbane centrali « la prevalenza del mezzo pubblico su quello p,rivato: è un criterio, questo, ormai unanimemente accettato. Non si tratta di operare odiosi interventi discriminatori, ma solo di attuare una serena valutazione dell'interesse collettivo rispetto a quello individuale, dando la prevalenza al primo ». Noi vorremmo aggiun,gere, dissentendo dalla parte finale dell'afferma60 Bibiiotecaginobianco

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