Nord e Sud - anno XVI - n. 118 - ottobre 1969

Giulio Picciotti clero secolare e solo in piccola misura del laicato ». È questo il frutto· di una tradizione che ha visto la chiesa op,erare una « supplenza della società civile che con le sue strutture statitali e della pubblica amministrazione in altre epoche storiche non si faceva carico di istituire opere assistenzia 1li ». Nell~ -socie,tà italiana di o·ggi l'atto assistenziale riman·e· « un diritto inalienabile della chiesa come atto simbolico e non nel senso di una competenza propria e tanto meno esclusiva». « Viceversa i servizi assistenziali, al pari di tutti gli altri servizi sociali, come quelli ospedalieri, dell'istritzione, della casa, dei trasp·orti, etc., costititiscono attività temporale che compete alla soc·ietà civile e quindi allo Stato e agli altri soggetti della pubblica amministrazione ». Alla Chiesa potrà rimanere un compito « sussidiario » nel campo delle iniziative sperimentali e in ,quello della collaborazione di volontariato integrativo del lavoro delle istituzioni pubbliche di assistenza. A·nch,e l'assistenza al p,overo1 « richiede mezzi monetari ingenti che solo lo Stato può affrontare e per altro va considerata come un diritto pieno dei poveri il riceverla, onde non può essere lasciata alla aleatorietà e alla discrezionalità di un compito spontaneo svolto da privati o da gruppi religiosi quali la Chiesa ». Motivi oggettivi, quindi, e motivi religiosi si inco·ntrano: « per essenzializzare il compito della Chiesa » nella società di do,mani, « i religiosi e il clero abbandonino i compiti realizzativi dei servizi assistenziali per dedicarSii ai compiti pastorali propri ». · A queste impostazioni sul piano dei rapporti tra Chiesa e Stato, tra Chiesa e società hanno trovato corrispondenza le impostazioni nei •Confronti del potere economico, e dell'esercizio diretto o pe.r delega a figure diverse (società finanziarie) da parte· della Chiesa di un tale po,tere. « L'attuale diffusione della miseria nel mondo - ha affermato la commissione che ha affrontato il tema d·ella po·vertà - esige dalla Chiesa u1i ripensamento sit se stessa ». Questo esame di coscienza si conclude « con il ricorzoscimento che la nostra chiesa non è realmente povera, soprattutto nei suoi aspetti più visibili, giuridic1i, curiali » anzi appare « compromessa con la riccl1ezza e con il potere e per questo non libera nel suo annuncio e nella sua testimonianza ». Ce n'è abbastanza per dire che è un Co,ngresso « nuovo », un Congresso di rilancio (e non di crisi). Queste sono state le posizioni riassunte nt documenti delle co·mmissio 1 ni, che hanno 1con·cluso il Congresso. Può essere interessante vedere da quali gruppi esse siano state po,rtate avanti nella loro elaborazio,n·e, e delineare pur so.mmariamente una geografia 44 Bibiiotecaginobianco

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