I cattolici e lo Stato allo scio,glimento della presidenza dei gruppi. Questo condizio,namento ha pesato· negativamente sull'organizzazione·, nel 1nomento in cui lo stesso episcopato è diviso tra innovatori e tradizionalisti. L'·atteg·giamento della stampa cattolica nei co,nfronti del Congresso è significativo. « L'Osservatore Romano », in un lungo articolo dal titolo Dopo Assisi e Verona, avvicinando il Congresso fucino al Congresso della « Pro Civita te Cristiana » di Assisi (cui hanno partecipato uomini eminenti -della gerarchia come il vescovo· di Torino car.d. Pellegrino, il card. Lercaro, teologi come padre Hamer o.p., padre Balducci, don Piero Colombo, e uomini di punta del cattolice,simo italiano ,come don Giulio Girardi - ·costretto in seguito, ad abb·andonare l'insegnamento, di :filosofia teoretica presso l'U11iversità Salesiana - e Raniero La Valle) ha affermato che è stata •espr,essa « una rivendicazione talvolta esasperata di cambiamenti nello stile della Chiesa e nelle sue istituzioni ». In sostanza nei due convegni, ha scritto l'organo vaticano, « si sono sostenute con una certa insiste11za tesi di un estremismo non solo verbale, che ci hanno lasciato a dir poco perplessi. Pur volendo interpretare con la massima benevolenza le intenzioni dei proponenti, non crediamo di ritrovare gli elementi di 1;erità e carità co11cui si migliora la Chiesa, nella critica integrale che alcuni hanno mosso alla Gerarchia, specie italiana » ... « così certi pronunciamenti per un disimpegno totale sul piano delle organizzazioni, della stampa cattolica, dei rapporti di collaborazione tra Stato e Chiesa, certi giudizi di fondo s11iseminari, sul clero, sull'insegnamento della religione nelle scuole, sui rapporti Chiesa-vita politica, erano n1anif estazioni di un'insofferenza che non tiene conto di ragioni storiche e di battaglie fino a ieri con1battute, frutto di una approssimazione che confina con la superficialità, avendo alla base più una certa moda di concetione e di linguaggio che una seria e concreta rifl,essione ». « L'Osservatorre Romano » ·si rallegrava, comunque, che a Verona fossero risuo,nate voci div.erse da quelle che hanno richiamato la sconfessione, vo,ci ·che avevano « contrapposto e sottolineato l'urgenza di scoprire il campo proprio degli universitari cattolic-i, l'Università ». Ma non tutta la stampa cattolica ha ,espresso giudizi analoghi. « La Guida », giornale diocesano di Cuneo, ha scritto che il Co·ngresso della FUCI è stato « un tentativo di uscire dal clima di smobilitazione e di rifl,usso » del postconcilio. La crisi, lo « squasso postconciliare », aggiunge il gio1 rnale, « nasce dall'improvviso scontrarsi di realtà irriducibili: un apparato ecclesiastico spesso sclera37 Bibliotecaginobianco
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