Nord e Sud - anno XVI - n. 118 - ottobre 1969

Lucio Rosaia il suo significato morale ... È una fallacia quella commessa da Spencer e dagli evoluzionisti ottocenteschi, che identificaro·no· p·iù evoluto con migliore. Se non si fa una metafisica della Natura o della Storia, non si può pretendere di ricavare il concetto di fine o di bene dal processo evolutiv·o stesso; e se tale prpcesso è considerato un progresso verso il meglio, già dobbiamo sapere che cosa sia_, per noi, il meglio. Così 110n ha senso dire che l'attuale evoluzione scientifica dell'umanità sia senz'altro, buona: v'è tuttavia un legame assai stretto tra l'evoluzione come dato d'i fatto e il problema morale: sapere qual' è il cammino effettivo dello svilitpp·o può infatti essere utile per risolvere il problema di che cosa dobbiamo fare. Sapere quale è la condizione effettiv·a dell'u1nanità e conoscere le linee maestre del suo cammino ci può dare suggerimenti efficaci circa i mezzi di cui disponiamo per reatizzare i nostri fini, quali che essi siano: la pace, la giustizia sociale, la libertà del singolo nel suo senso più pieno e completo. Già vi sono ora molte nazioni che, nonostante le diversità ideolo,giche, hanno compreso tale situazione e potenziano in tutte le forme l'educazione scientifica. Adeguare un paese al livello dell'era in cui viviamo, far partedipi tutti i cittadini di quegli strumenti culti,1,rali di base che permettono di essere attori e non solo spettatori passivi, dev'essere lo scopo di uomini politic·i responsabili » (Fran,cesco Baro•n·e, « La· Stampa », 3 agosto 1969). Due fatti, forse, meritano, anco,ra -di essere sotto 1lineati. Intanto l'urgenza co·n cui si pongono 1 ·queste considerazioni all'attenzio,ne degli uo·mini politici responsabili: viviamo u,n'epo,ca di trasformazioni non solo profo,nde, mia an,che rapidissime. La s,cala temporale alla quale ci do-bbiamo adattare è una scala di incrementi veloci, straordin,ariamente veloci; la scala a ,cui siamo ·a-bituati non ci permette -più di do-minare la pro·gressio·ne degli eventi. In secondo luogo la ne·cessità .di aprirci ad una disponibilità totale (e di prep,ararci ad abbandonare lungo la strada, co,me un bagaglio ingombrante, non pochi degli schemi interpretativi -della realtà ai quali siamo abituati) nella nostra riflessione sulla n·atura e sulle dimensio·ni del mutamento a cui la nostra società sta and.ando inco,ntro. Sairà difficile aff1errare la po,rtata di questo mutamento se non gua·rderemo, alla rivoluzio,ne in •CO·rsocome a qual 1cosa che è ,destinato a cambiare il nostro personale o,rizzo·nte esistenziale, a rimettere- su basi completamente nuove il nostro modo di vivere insieme, la nostra idea del vivere insieme. 28 Bibiiotecaginobianco

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