Nord e Sud - anno XVI - n. 118 - ottobre 1969

La società scientifica della nostra cultura e d,ella nostra politi,ca e stato, a lungo, quello di chi si tro·va di fronte a problemi che non lo riguardano o almeno non lo riguard 1a;no ancora. Una considerazione realista de]la nostra situazione di p,aese di recente e limitato sviluppo industriale, e la co,nsapevolezza d,ei profondi squilibri e delle gravi co-ntraddizioni della nostra so1cietà, con·dussero i piu a ritenere irrealistica la dis1cussione dei problemi che sorgono in una società altamente progredita quan.do· è sotto.posta all'urto 1della scienza e della moderna tecno.Jogia dei calcolatori. Oggi questo atteggiamento sta •per essere abbandonato e va diffon.dendosi invece l,a consapevolezza che la rivoluzio,ne scientifica e tecnologica è, di fatto, una realtà universale in cui tutti - paesi altamente progrediti, paesi meno progrediti o paesi sottosviluppati - siano simultaneamente coinvolti. L'irruzione .della scienza fra le forze produttive introdu 1ce una nuova variabile no,n so.io nell'economia dei paesi piu altamente progrediti ma nell'economia di tutti i paesi; il rapporto ,di interdipendenza tra lo sviluppo econo·mico dei singoli paesi si fa non solo più stretto ma, per la prima volta nella sto,ria, diventa un rapporto assolutamente obblig·ato. Una visione su scala mondiale dello sviluppo economico diventa necessaria nello stesso momento in cui è entrata in gioco una nuova forz'a produttiva, la scienza appunto, che per su·a natura tende ad allargare continuam·ente e in,cessantemente la propria base. Nello stesso mcme·nto in cui si fa strada la consapevolezza che l'accumulazione della scienza è il momento decisivo dello sviluppo, entrano, in crisi alcuni concetti tr.adizionali. Un'attività « oolitica J della ·scienz1 a » è invocata e la responsabilità dello Stato è •chiamata in causa, stimolata, sollecitata. Ci si riende conto che sarebbe « un errore fatale» (così scrivono gli studiosi dell'Accaden1ia delle scienze cecoslovaoca in un loro rapporto) non fare tutti gli sforzi necessari per inserire il paese nella ,corrente dell1a rivoluzione scientifica e tecnologica mondiale.« Saremo solo spettatori?», si domandava l'articolo di fondo della « Stampa » di qualcl1e tempo fa; e osservava: « La svolta decisiva che stiamo vivendo è dovitta a una scienza che è ormai un elemento costitutivo dell'umanità; una realtà di fatto e irreversibile, che trasforma radicalmente anche la nostra organizzazione. Il progetto Apollo, 11elpaese della libera i11iziativa, ha rich'iesto gli sforzi congiunti e pianificati di governo, studiosi e imprese private.: è il segno non meno importante della rivoluzione in atto. Ciò che importa non confondere è il carattere, quasi di legge naturale, di questa evoluzione scientifico-tecnologica-sociologica con 27 1 Bibliotec~ginobianco

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