Nord e Sud - anno XVI - n. 118 - ottobre 1969

La concezione meridionalista dello sviluppo italiano conforme in tutti i suoi aspetti alla concezione meridionalista dello sviluppo italiano. A questa co11ferenza, imperniata sulla partecipazione del CNR e della Cassa, dovrebbero essere invitate anche le grandi industrie pubbliche e private che già sono state sollecitate ad impegnarsi come interlocutori della contrattazio11e programmata. Chiediamo altresì che in sede di governo si prenda in considerazione la possibilità e la necessità di predisporre quell'intervento straordinario per l'università meridionale di ct1i parlava Sarace110 nella sua relazione di marzo. Credo che la questione dei quadri debba essere i1npostata anche se non soprattutto ai livelli superiori: a livello dell'Università che, come dice il Censis, è la potenziale infrastruttt1ra moltiplicatrice di ogni attività formativa; e che, come dice Saraceno, abbiamo colpevolmente trasct1rato tutte le volte che ci siamo posti e riproposti il problema dei settori dell'intervento straordinario. Per quanto riguarda l'aspetto culturale del problema dei quadri, dev'essere portato risolutamente avanti, quindi, sia il discorso sul coordinamento fra politica della ricerca scientifica e politica meridionalista, sia il discorso sull'i11tervento straordinario e prioritario per dotare il Mezzogiorno di una rete più fitta e più regolare di istituzioni universitarie. In pari tempo, però, la questione dei quadri dev'essere impostata, come dicevamo, anche sul piano politico. Alla Camera ebbi occasione di rile,,are che la pregiudiziale condizione di efficacia degli strumenti predisposti per lo sviluppo del Mezzogiorno consiste in una « politica degli uomini giusti ai posti giusti » e che troppe volte le pratiche di sottogoverno, reclutando presidenti e direttori nel sottobosco politico-elettorale, hanno corroso gli strumenti di volta in volta predisposti per dare nuovo slancio alla politica meridionalista. Leggo ora che l'ing. Marcello Rodinò, inviato come commissario all'ESPI, ha rilasciato da Palermo dichiarazioni sulla necessità di trovare gli uomini giusti per i posti giusti e di evitare che i partiti degradino con le loro designazioni, spesso non appropriate, funzioni che sono state ,concepite per promuovere lo sviluppo eco·nomico e civile. L'ing. Rodinò non è certo sospettabile di nutrire un pregiudizio sfavorevole verso i •comportamenti tradizionali del « notabilato » meridionale, e quindi è quanto mai significativa la coincidenza delle sue preoccupazioni con le mie. Dal canto suo, R.ossi Doria, in un articolo pubblicato su « l'Avanti! » nei giorni di Battipaglia aveva giustamente osservato che continua e dilaga nel Mezzogiorno il malgoverno locale, mani15 Bibiiotecaginobianco

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