Nord e Sud - anno XVI - n. 118 - ottobre 1969

Dino Cofrancesco ... valore, e l'insediamento del mezzo a scopo, che assume, nel tardo capi talismo, i tratti della follia, si può già scorgere nella p,reistoria della civiltà» (p. 63). I risultati dell'operazione chirurgica con cui l'uomo si divide dal naturale sono già tutti presenti nelle opere di Sade. Per Adorno e Horkheimer, lo scrittore francese sarebbe la dimo1strazio,ne che « smascherando i fini oggettivi come potere della natura sullo· spirito,, co,me minaccia alla pro,pria legislazione autonoma », la ragio,ne « rimane. nella sua neutralità, a disposizio 1 ne di ogni interesse naturale. Il pensiero diviene completamente un organo, retrocede a natura » (p. 96) Sade e Nietzsche, « ,diversamente dal positivismo lo,gico1, hanno preso in parola la scienza». La loro onestà di fondo, (il cui riconoscimento non im·plica affatto adesione, oltre tutto priva di senso in questo contesto,) consiste nel non aver dato a intendere che « la ragio·ne fo1rmalistica sia in rap,porto più stretto con la morale che co1 n l'immoralità » (p. 128). In Sade, infatti, dal momento che tutti gli affetti si equivalgono, « l'autoconservazione che do,mina già la forma del sistema» finisce per costituire anche « la massima più probabile della vita » (p. 99) e « l'intelletto che è cresciuto, ai principi della autoconservazio1ne » no,n ricono,sce da ultirno che « una legge della vita, la legge del più forte». Nei personaggi del romanziere francese - v. Sair1t-Fonds, Balmont - jl . ' . ' . . nazrsmo e g1a interamente spiegato. Per i raffinati torturato,ri, infatti, « la donna singola è un esem122 Bibiiotecaginobianco pio sociale della specie, esponente del sesso, e così interamente conquistata dalla logica maschile, rappresenta la natura, sub,strato d'infinita sussunzione nell'idea, d'infinita sottomi,ssione nella realtà » (p. 121). « Estirpare dalle radici l'o,diata, l'irresistibile tentazione di ricadere nella natura, ecco la crudeltà che ha origine dalla civiltà fallita, la barbarie come rovescio della cui tura ». Co,n disin.vol ta genialità, i,l sadismo nei confronti della donna viene assimilato• all'antisemitismo. Entrambi, infatti. sia la donna cl1e l'ebreo, « vivo,no mentre sarebbe po'S'sibile eliminarli, e la loro angoscia e debolezza, la loro maggio 1 re affinità alla natura per la continua p,ressio,ne a cui sono sottoposti, è il loro elemento vitale. Ciò irrita il fo·rte, che paga la propria forza con la tensione del ~istacco dalla natura e non può mai permettersi l'angoscia, mettendolo in cieco furo·re. Egli si identifica con la natura moltiplicando per mille il grido che non gli è dato emettere» (p. 122). Queste , riflessio,ni trovano una puntuale rico1 nferma nelle analisi dedicate aLl'industria c1llturale e all'antisemitismo. Il cinema holly- ,.voodiano1 vien posto al centro di un'analisi fin troppo brillante, che ne fa il simbo,lo più manifesto della generazio 1 ne illuministica. « La vita - affermano Adorno e Horkheimer - non deve, tendenzialmente, più potersi distinguere dal film ». E ancora: « A1 processo lavo1rativo nella fabbrica e nell'ufficio si può sfuggire solo adeguandosi ad esso nel1 'ozio. Paperino nei cartoni animati, co,me gli infelici nella realtà, ri-

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