Francesco Compagna Ora, mi sembra che, a proposito di infrastrutture specifiche, debba essere approfondita l'ipotesi di predisporre nelle zone più idonee vere e proprie aree attrezzate, per l'insediamento di piccole e medie imprese. Mi riferisco all'esperienza inglese, della quale ci sono del resto anche i presupposti nella legisl~zio11e vigente: ai tratti di terreno specializzato per l'installazione di impianti industriali e dotato di immobili da concedere in fitto alle azier1de, nonché di attrezzature specifiche al servizio degli utenti dell'area. E rinvio, per una migliore informazione su questa proposta, all'articolo di Antonio Rao nel numero di maggio di « Nord e Sud ». Ma, se è valido l'impegno per le cosiddette i11frastrutture specifiche, è a11che necessario qualificare in termini meridionalistici la politica delle infrastrutture primarie nel suo complesso. Opportunamente· l'o.d.g. votato dalla Camera affermava che la ripartizione della spesa pubblica per le infrastrutture civili e sociali risulta ancora influenzata a favore delle regioni più ricche del Nord: proprio come Petriccione aveva dimostrato nel convegno di Napoli, organizzato dal PSI nel 1965. E pertanto l'o.d.g. impegnava il Governo a non favorire la realizzazione nel Nord di nuove opere pubbliche che avessero l'effetto di aggravare la concentrazione di attività produttive in zone già densamente industrializzate e di consolidata piena occupazione delle forze di lavoro. Ecco: il discorso sulle infrastruttt1re non si esat1risce nella rivendicazione di quelle che si vogliono realizzare nel Mezzogiorno (e fra le quali comunque non si possono ulteriormente trasct1rare ferrovie, porti, aeroporti, né, come vedremo meglio fra poco, quei complessi di infrastr11ttl1re che insieme costitt1iscono un capitolo del discorso sulle infrastrutture ed un capitolo del discorso sui quadri: università e centri di ricerca). Il discorso meridionalistico sulla politica delle infrastrt1tture è anche ed ormai è anzitutto un discorso sul punto di equilibrio che de·v'essere trovato fra realizzazione delle infrastrutture di accompagnamento dello sviluppo del Nord e realizzazione delle infrastrutture di trascinamento dello sviluppo del Sud. . Perché, oltretutto, se, realizzando le prime più celermente o più intensamente delle seconde, come è avvenuto nel passato, noi creassimo sempre nuove convenienze di localizzazione industriale al Nord, quanto meno ne risulterebbero indebolite le nuove convenienze di localizzare al Sud nuove iniziative indt1striali: quelle nuove convenienze che ci siamo sforzati e ci sforziamo di creare per occupare nel Mezzogiorno le forze di la,,oro del Mezzogiorno. 10 Bibliotecaginobianco
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